Economia / Morbegno e bassa valle
Giovedì 05 Ottobre 2017
Una grande vetrina, alla Mostra del Bitto
cento gli espositori
Morbegno, molte le iniziative tra il 14 e il 15 ottobre. «Un momento per valorizzare la vita degli alpeggi, la produzione è stata buona e il prodotto di qualità».
Cento iniziative in calendario, cento espositori in vetrina, due giorni di manifestazione e 110 anni di vita per la Mostra del Bitto che si tiene sabato 14 e domenica 15 ottobre a Morbegno. Torna la manifestazione enogastronomica più nota della provincia così come l’hanno presentata ieri durante la conferenza stampa di presentazione gli enti e le istituzioni che la sostengono e la promuovono, dal presidente del Consorzio tutela formaggi - soggetto organizzatore - Vincenzo Cornaggia, al consigliere provinciale delegato al Turismo Franco Angelini, dall’assessore alla Cultura di Morbegno, Claudio D’Agata, al presidente della Comunità montana di Morbegno Christian Borromini. Presenti all’incontro anche il presidente del Bim Alan Vaninetti, il segretario generale della Camera di commercio Marco Bonat, il numero uno di Confartigianato Sondrio Gionni Gritti, Lucia Simonelli in rappresentanza dell’Unione commercio e di Valtellina Turismo, e Simona Nava che ha curato il progetto della Mostra.
«Non senza difficoltà siamo riusciti anche quest’anno a rinnovare questo importante appuntamento - ha detto Cornaggia - e ce l’abbiamo fatta grazie al coinvolgimento stretto e attento dei soggetti pubblici e privati che sostengono la Mostra e che sono riusciti a fare di nuovo squadra attorno a questo tradizionale momento di valorizzazione della vita sui nostri alpeggi, che è festa del Bitto, ma anche di altri formaggi non meno importanti».
«Stiamo attendendo - ha aggiunto - i risultati della giuria sui formaggi della Mostra, ma benché i caricatori in questa stagione siano stati costretti a scendere prima dalle montagne, possiamo già dire che la produzione è stata buona e che il prodotto è di qualità». Gli ha fatto eco il consigliere provinciale Angelini, che ha rimarcato il ruolo che «aveva un tempo il Bitto, quando era merce di scambio, oggi, invece, il Bitto è tradizione che unisce, enti, artigiani, commercianti, settore turistico e soprattutto il settore agricoloe lattiero-caseario, che si impegna a tenere un legame stretto con il territorio». L’iniziativa morbegnese, che ha raggiunto 35mila presenze nelle ultime edizioni, coordinata dal Consorzio di tutela dei formaggi Valtellina Casera e Bitto, dopo la positiva esperienza del 2016 si dividerà fra la piazza e il chiostro di Sant’Antonio, le vie del centro cittadino, a sud, e il Polo fieristico provinciale, a nord. Un servizio navetta gratuito, con passaggi ogni dieci minuti, garantirà il collegamento tra le due sedi, consentendo ai visitatori di spostarsi .
Due giornate intense, il 14 e il 15 ottobre, e 24 ore e mezza di apertura, dalle 9 alle 23,30 il sabato, dalle 9 alle 19 la domenica, per una manifestazione in cui regna incontrastato sua maestà il Bitto, attorniato dai prodotti tipici. Alle 11 di sabato l’apertura davanti alla casera, quest’anno posta all’ingresso della tensostruttura principale di piazza Sant’Antonio. Alle 12 poi un’altra inaugurazione: il Polo delle Biodiversità, il progetto realizzato dalla Fondazione Fojanini per conto della Comunità montana di Morbegno, che si rivelerà al pubblico accanto alla struttura fieristica, le parti accanto al Polo sono stati trasformate in un museo naturalistico a cielo aperto. Nell’occasione verrà celebrato il ventesimo anniversario della struttura fieristica.
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