Una commessa Real. Il nuovo Bernabeu con la firma Gavazzi

Eccellenza I tessuti in fibra di vetro della ditta di Calolzio utilizzati nella produzione delle travi ultra leggere. Un materiale innovativo che è stato premiato a Parigi

La storica azienda calolziese “Gavazzi tessuti tecnici” è stata protagonista della ristrutturazione dello stadio Santiago Bernabéu, la casa del Real Madrid, ed è stata premiata per questa partnership ai Jec Innovation Award.

L’impresa, che vanta 142 anni di storia, ha partecipato al progetto “A Composite Roof for the Stadium of Real Madrid” per la realizzazione del tetto dello stadio delle Merengues. «I tessuti in fibra di vetro – ha spiegato l’azienda - sono serviti per la produzione di travi leggere, lunghe 75 metri, che hanno semplificato il processo di sollevamento e installazione; riducendo significativamente il peso e il consumo di energia dei motori, che servono per aprire e chiudere il tetto retraibile dello stadio in meno di quindici minuti. I lavori di ristrutturazione dello stadio sono ancora in corso e a febbraio sono state installate le trentasei travi leggere. Queste fungeranno da supporto per la struttura mobile del tetto che, insieme alle membrane, proteggerà l’intero stadio dal vento e dalla pioggia».

Il progetto ha vinto il premio per la categoria “Building & civil engineering” all’interno delle premiazioni per i Jec Innovation awards, un riconoscimento del mondo dei materiali compositi. A Parigi durante il Jec World di fine aprile, fiera internazionale dei compositi dove la Gavazzi ha esposto i suoi prodotti, la realtà calolziese ha ritirato il premio come partner di Nanotures, azienda spagnola promotrice del progetto. Gli altri partner premiati sono Composyst (Germania), Diab (Spagna), Fibertex (Danimarca), Map Yachting (Francia), Mel Composites (Spagna), Saertex GmbH & Co. (Germania), Sicomin (Francia), Sky Composites (Ungheria) e Zoltek (Ungheria).

Il lavoro di Gavazzi (che lo scorso autunno ha vinto anche il premio di San Martino, riconoscimento che il Comune di Calolzio conferisce alle realtà che portano lustro alla città con la loro attività) è sempre improntato alla ricerca e all’innovazione. La realtà calolziese vanta infatti – tra le altre collaborazioni – anche la sinergia con il mondo universitario. È un esempio virtuoso particolarmente interessante quello al quale ha dato vita con Enersem, spin-off del Politecnico di Milano.

In concreto, l’attività di Enersem in Gavazzi ha portato a ridurre i reflui del 70% e i consumi di gas del 25%, in un’ottica di economia circolare ed efficientamento energetico. Il processo messo a punto ha un obiettivo ambizioso, che ha già raggiunto alcuni dei suoi step e che prosegue anche in direzioni inizialmente non previste. Il senso è quello di innovare la produzione del settore tessile tecnico, sviluppando soluzioni in grado di ridurre in maniera significativa l’impatto ambientale, in termini di minor consumo energetico (grazie al recupero termico e alla regolazione ottimale dei forni), minore produzione di rifiuti ( grazie al recupero delle resine), riutilizzo di acque di processo (grazie a un accurato procedimento di recupero liquidi).

Il percorso è stato avviato nel 2018, quando Gavazzi doveva realizzare la diagnosi energetica per lo stabilimento di Calolzio e si è affidata a Enersem, che poi ha proposto di partecipare a un bando di Regione Lombardia che finanzia ricerca e innovazione nell’industria manifatturiera. Grazie a quel bando sono stati identificati alcuni interventi interessanti, complessi e fra loro collegati. Gavazzi intendeva ridurre l’impatto ambientale del processo produttivo di tessile tecnico nei vari stabilimenti dell’azienda, nello specifico quello di Arcore.

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