Economia / Merate e Casatese
Mercoledì 18 Novembre 2015
Ultimo capitolo: chiude la Cometa
All’udienza di lunedì l’amministratore delegato non si è presentato. Il giudice ha deciso Scaduto il tempo concesso all’azienda di Airuno per saldare il debito milionario dell’affitto dei capannoni. Ventotto famiglie senza lavoro
Chiude la Cometa di Airuno e ventotto famiglie si ritroveranno senza lavoro.Dopo un tira e molla durato mesi, è di fatto finita lunedì la vicenda dell’azienda airunese specializzata nella produzione di componenti per elettrodomestici e in attività dal 2011.
Per cercare di tutelare il futuro dei lavoratori, era scesa in campo anche la Provincia di Lecco che, in più di un’occasione, aveva fatto sedere attorno a un tavolo tutti gli interlocutori.
Proprio grazie alla mediazione di Villa Locatelli e agli impegni assunti durante gli incontri, il giudice aveva deciso di concedere tempo all’azienda di Airuno per saldare un debito milionario nei confronti della Metallurgica Manente, da cui aveva affittato capannone e macchinari.
L’udienza per decidere se lasciare che la Cometa continuasse ad utilizzare strutture e macchinari è stata rinviata due volte. Quando però lunedì per conto di Cometa in aula non si è presentato nessuno, il giudice ha stabilito che le chiavi del capannone vengano restituite al curatore fallimentare.
Sui tempi della restituzione, i sindacati dicono che non c’è chiarezza, ma è evidente che si parla di giorni o, al massimo, qualche settimane. Dettagli che non cambiano il destino dei ventotto lavoratori che ora si trovano senza un posto.
Nei precedenti incontri in Provincia, insieme ai suoi legali, l’amministratore delegato si era impegnato a presentare in tempi utili un piano di rilancio dell’azienda e di rientro sui debiti maturati nei confronti di Metallurgica Manente e fornitori. Tra le possibili soluzioni era stata anche ipotizzata la fusione con incorporazione della ItalMet, azienda appena nata, fondata da alcuni dipendenti, e che opera nel medesimo settore.
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