Economia / Sondrio e cintura
Sabato 05 Settembre 2015
Turismo, il bilancio: «Soddisfazione
degli operatori»
Dall’Unione commercio il primo resoconto della stagione. Il presidente Credaro: «Risposte abbastanza positive». Paruscio (Albergatori): «Risultati a macchia di leopardo».
Gli operatori di tutti i settori legati al turismo estivo, siano albergatori, ristoratori o negozianti, «sono apparsi, in generale, più soddisfatti rispetto all’anno passato». A rilevarlo è l’Unione commercio, turismo e servizi della provincia di Sondrio che, in questi giorni, ha condotto un’indagine telefonica su un campione di operatori dei suddetti settori, attivi su tutto il territorio provinciale, relativamente all’andamento delle loro attività nei mesi di giugno, luglio e agosto rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
«Ebbene, si può parlare di un bilancio, nel complesso, abbastanza positivo – precisa Loretta Credaro, presidente dell’Unione – tale da lasciare gli operatori generalmente soddisfatti, cosa che, va detto, non accadeva da tempo. Ciò non significa, però, che si possa parlare di un inizio di un nuovo corso, ma, intanto, è un fatto che la stagione, pur con i dovuti distinguo, in base alle singole località e realtà aziendali, è fra quelle da archiviare come soddisfacenti».
Una sottolineatura interessante, considerato che arriva dal vertice di un’associazione di categoria particolarmente provata, negli ultimi due anni, in particolare, dagli effetti della crisi economica soprattutto sui portafogli degli italiani.
«Determinanti – aggiunge Aurelio Paruscio, presidente di Federalberghi Sondrio – sono state le buone condizioni meteo tali da favorire l’afflusso di turisti nelle località di maggior richiamo. Tuttavia, va anche detto che non è andata nello stesso modo ovunque, perché, ad esempio, il fondovalle, in particolare Sondrio, ma non solo, non ha registrato incrementi in quanto, proprio il bel tempo, ha indotto i turisti a rimanere in quota». Del resto, riscontri analoghi in una realtà provinciale così frammentata per altitudine, fra fondovalle, mezza costa, e alta quota, con zone a storica connotazione turistica e altre “emergenti” da questo punto di vista, obbliga anche a mettere in conto risultati non proprio in linea. Per il settore alberghiero, comunque, «i mesi più positivi sono stati luglio e agosto – è scritto nel comunicato – con un aumento delle presenze straniere, di target anche elevato, soprattutto inglesi e tedeschi, ma non solo. In crescita, poi, anche il turismo legato alle bike, soprattutto a Bormio e, in generale, in Alta Valle, e sempre maggiore anche l’interesse verso i nostri prodotti enogastronomici. Grande attenzione, ancora, però, da parte degli italiani a contenere le spese, con una fetta di ospiti, però, disposti a spendere un po’ di più per la qualità».
Nel campo della ristorazione, invece, l’andamento è stato particolarmente a macchia di leopardo con «i ristoranti – è scritto – delle zone turistiche, soprattutto dell’Alta Valle, capaci di registrare un aumento di clienti, sia italiani sia stranieri, i primi, soprattutto, ad agosto. Con grande attenzione, però, anche in questo caso, alla spesa, tant’è che ad un aumento del “giro” degli avventori non è corrisposto un aumento del fatturato. Letteralmente vuoti i ristoranti del fondovalle, invece, per effetto del caldo soffocante». Infine, i negozi, «hanno registrato benefici da flussi turistici soprattutto se alimentari , mentre meno bene è andata per abbigliamento e calzature. Certamente, l’effetto traino del turismo sui consumi non è più quello di 7-8 anni fa, ma si è assistito, comunque, a un riposizionamento sui livelli del 2012-2013 con un recupero netto sullo scorso anno considerato molto negativo».
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