Economia / Sondrio e cintura
Venerdì 22 Novembre 2013
Trasporto pubblico
«Serve un rilancio»
Sciopero in vista per i duecento lavoratori del trasporto pubblico locale della provincia di Sondrio
Sciopero in vista per i duecento lavoratori del trasporto pubblico locale della provincia di Sondrio.
È in programma per il prossimo 16 dicembre la giornata di mobilitazione degli autisti dei bus per il rinnovo del contratto scaduto da sei anni. Le corriere si fermeranno per quattro ore e, secondo quanto anticipa il sindacato, questa potrebbe essere la prima di una lunga serie di mobilitazioni, soprattutto se non si raggiungeranno i risultati sperati.
«Dopo gli accordi della scorsa estate, uno sul fondo bilaterale di solidarietà e l’altro sulle quote a titolo di arretrati, le organizzazioni datoriali Asstra e Anav si sono fermate – spiega dalla Fit-Cisl Michele Fedele -. Nella sostanza aspettano risorse esterne – finanziamenti pubblici – per poter procedere nella trattativa».
A sua volta il governo, sempre secondo la ricostruzione della Cisl, dopo avere espresso l’impegno ad avviare una fase di riforme con un’ampia rivisitazione del sistema del trasporto pubblico locale e l’accordo sui contratti, si è reso latitante, nonostante i recenti inviti del sindacato.
«Sullo sfondo della vicenda rimangono i lavoratori, oltre duecento nella sola provincia di Sondrio – prosegue Fedele -. Devono fare i conti con il salario fermo da sei anni e con condizioni di lavoro non certo agevoli, se pensiamo alla responsabilità e al disagio che affrontano nei periodi invernali, quando guidare su strade innevate o ghiacciate diventa un rischio non indifferente».
Secondo Fedele il numero limitato di incidenti stradali che coinvolgono gli autobus del servizio pubblico è dovuto alla professionalità e alle capacità di guidare degli autisti, impegnati con mezzi spesso vetusti. «Basti pensare - spiega - che si tratta di veicoli acquistati in media nove o dieci anni fa».
Anche in provincia di Sondrio il rinnovo del contratto è importante anche perché «comporterebbe una maggiore serenità in un settore strategico per il territorio».
Il confronto fra i trasporti attivi in Svizzera, soprattutto sul fronte del Trenino rosso del Bernina, e i treni nostrani con decenni di servizio alle spalle, è impietoso. «Questo comparto ha un impellente bisogno di essere rilanciato, soprattutto attraverso un’implementazione che assicuri il diritto alla mobilità a un numero sempre maggiore di persone. Si pensi, ad esempio, al minore utilizzo dell’auto che si inizia a registrare negli ultimi tempi sia per l’aumento del prezzo del carburante, sia per l’innalzamento dell’età media della popolazione».
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