Torna anche quest’anno “Valtellina nascosta” winter edition

Al via la seconda edizione. Sono diciotto in tutto le mete

Sondrio

Chi dice Valtellina dice bresaola, e viceversa: hanno in comune persone, tradizione, cultura e storia. È proprio per omaggiare questo legame che il Consorzio di tutela della bresaola della Valtellina ha ideato la seconda edizione della campagna “Valtellina Nascosta” Winter edition, web app che mette a disposizione anche il podcast “Storie segrete”, audioguide con una voce narrante che invita ad esplorare i luoghi e a provare sensazioni inedite attivando tutti i sensi.

In tutto diciotto mete – quindici quelle indicate nel 2024 cui si aggiungono le tre nuove di questo 2025 - indicate in parte dai valtellinesi come luoghi del cuore, da conoscere e raggiungere e 24 luoghi del cibo (21 più 3), “Bresaola experience point”, tutti geolocalizzati tramite QRcode.

Le tre nuove mete di quest’anno sono state selezionate in parte dalla classifica dei valtellinesi, con l’ausilio di Rossana Pelliccioni, storica dell’arte ed esperta di territorio.

La prima è il Mus, il Museo di Livigno e Trepalle che permette di varcare la soglia di un’antica abitazione in muratura e in legno, risalente alla fine del ‘700. L’atrio, le cantine, le stanze rivestite in legno, il focolare, il locale per la lavorazione del latte aiutando a ricordare la vita contadina che vivevano gli abitanti molto tempo prima dell’arrivo del turismo.

La seconda il folklore di Bormio. Nella contrada di Combo, è custodito, in particolare, un crocifisso ligneo dalle origini leggendarie a cui vengono attribuiti poteri miracolosi: il santissimo SS. Crocifisso nella chiesa di S. Antonio Abate. La leggenda narra che un abitante di Valfurva scampò ad un fulmine abbattutosi sull’albero sotto cui aveva cercato riparo. Sul tronco spezzato dalla saetta il pastore riconobbe la figura di Cristo, così, per la grazia ricevuta, vi intagliò il crocifisso.

La terza destinazione è la Valmalenco, una valle dove ancora la fauna selvaggia vive libera e indisturbata e, d’inverno, è possibile osservare cervi, camosci e persino l’aquila reale mentre sorvola e controlla le cime imbiancate dalla neve. In simbiosi con la natura, nei piccoli borghi che animano la Valmalenco, vivono uomini e donne che custodiscono un patrimonio di racconti e leggende che si tramandano nel tempo. «Chiedete ad un malenco di raccontarvele – suggerisce Pelliccioni -. Vi parlerà di quando le ombre si allungano e improvvisamente assumono

le sembianze di cavalieri della notte, o di un torrente di montagna che si riversa in un burrone, rombando e infuriando come un drago. Non sarà difficile intuire perché la gente in passato ne avesse paura».

Nella web app sono raccolte anche le 15 regole d’oro da ricordare per assaporare e abbinare al meglio la bresaola della Valtellina Igp.

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