Economia / Sondrio e cintura
Domenica 08 Dicembre 2013
Tessile: firmato il contratto
Aumento di 118 euro
Nella serata di giovedì i sindacati del settore Filtcem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltcem, insieme a Sistema Moda Italia (l’associazione degli imprenditori tessili aderenti a Confindustria) hanno siglato a Milano l’ipotesi di accordo
Un aumento di 118 euro in tre anni e tante altre novità per il settore tessile.
Nella serata di giovedì i sindacati del settore Filtcem-Cgil, Femca-Cisl e Uiltcem, insieme a Sistema Moda Italia (l’associazione degli imprenditori tessili aderenti a Confindustria) hanno siglato a Milano l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro 1 aprile 2013–31 marzo 2016 per gli oltre 500.000 dipendenti delle imprese dei settori tessile-abbigliamento-moda, scaduto il 31 marzo scorso.
L’ipotesi di accordo prevede un aumento medio complessivo di 118 euro mensili per il quarto livello, suddiviso in quattro tranche: dal 1 gennaio 2014 di 26 euro, altri 26 da novembre, 46 da settembre del 2015 e gli ultimi venti a marzo del 2016.
A sostegno della contrattazione di secondo livello viene prevista una quota pari a 560 euro in due anni, erogabile con le regole del premio variabile previste dal contratto nazionale.
Ai lavoratori dipendenti da aziende che non abbiano utilizzato tali quote sarà riconosciuto un elemento salariale aggiuntivo di 280 euro da erogare entro aprile 2015 e di altri 280 entro marzo 2016. A copertura del periodo di vacanza contrattuale c’è un importo “una tantum” di 250 euro da erogare in due tranche: a febbraio e giugno 2014.
Complessivamente il montante salariale nel periodo 2014/2016 sarà pari a 2446 euro. Le segreterie provinciali dei sindacati, guidate da Rossano Ricchini per la Femca e Valter Rossi per la Filtcem, esprime la soddisfazione per il rinnovo di un contratto nazionale che si rivolge a un settore travolto negli ultimi cinque anni dalla crisi globale e dalla sfrenata concorrenza dei mercati paralleli, troppo spesso connessi all’illegalità e alla contraffazione.
«In Provincia oltre 300 posti di lavoro sono andati persi, con diverse aziende ancora alle prese con bilanci in negativo. Si difende il potere d’acquisto dei salari di 500 dipendenti, nonostante la tassazione sul lavoro dipendente regolare continui ad aumentare. L’intesa migliora inoltre diverse parti normative, a cominciare dal mercato del lavoro, facendo dell’apprendistato professionalizzante il principale contratto di accesso al lavoro e con l’impegno alla stabilizzazione del 70% dei rapporti di lavoro». n S.Bar.
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