Tecniche innovative. Così i vecchi edifici hanno nuova vita
Costruzioni La crescita della rigenerazione urbana, il campus di Lecco ha ospitato un seminario di studio sugli strumenti per contenere il consumo del suolo
Il futuro dell’edilizia – o almeno parte di esso – è composto dalla rigenerazione urbana, cui nei giorni scorsi è stato dedicato il primo Regenerate workshop del progetto “REcube: REthink, REvive, Reuse. Trasmettere la conoscenza per una rigenerazione sostenibile del patrimonio europeo in calcestruzzo armato”.
A ospitare l’evento, che ha coinvolto ventotto studenti scelti nell’ambito del progetto Erasmus plus e provenienti da undici università europee partner del progetto REcube, è stato il campus lecchese del Politecnico di Milano.
I ragazzi, per una settimana, hanno lavorato sul progetto di rigenerazione e riqualificazione sostenibile della Piscina Mincio a Milano, progettata e realizzata da Pier Luigi Nervi nel 1964. Il Workshop REgenerate ha compreso nella prima giornata una visita al grattacielo Pirelli, presentato come recupero esemplare di una struttura in calcestruzzo armato, seguita da un sopralluogo al sito della piscina e due prime lezioni frontali di presentazione della struttura sportiva e del suo contesto urbano.
I giorni successivi sono stati suddivisi tra lezioni frontali sul rilievo, recupero, restauro e tutela delle opere del ‘900 in calcestruzzo, oltre che sugli aspetti strutturali e sulla sostenibilità degli interventi e attività progettuali, che hanno portato i partecipanti a sviluppare cinque progetti di rigenerazione dell’impianto sportivo.
«Il workshop – hanno spiegato al Polimi - rappresenta un momento di confronto in presenza importante nel percorso formativo proposto dal progetto REcube, con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di una nuova mentalità nel campo della rigenerazione del patrimonio moderno. In linea con le direttive dell’European green deal, l’iniziativa, finanziata dal programma Erasmus+, linea Ka220 - partenariati di cooperazione europei per l’Istruzione superiore, intende trasmettere e diffondere a livello europeo e internazionale un nuovo approccio sostenibile alla conservazione e al riutilizzo dell’architettura moderna in calcestruzzo armato, valorizzando questo significativo patrimonio europeo. È tempo di ripensare come gestiamo e trasformiamo l’architettura del nostro recente passato, come possiamo ripristinarla e riutilizzarla in maniera corretta e sostenibile».
Il tema della rigenerazione è destinato ad assumere un’importanza sempre crescente anche nel nostro Paese, come ha rilevato il direttore generale di Ance Lecco Sondrio, Paolo Cavallier. «Si tratta di una grande opportunità. Negli anni passati è stata varata una serie di normative che riduce il consumo del suolo, invitando a recuperare e a intervenire sul costruito. Il tema della rigenerazione urbana si inserisce in questo contesto e non può che essere accolto con grande favore da parte di tutti gli operatori del settore». Questo percorso si scontra però, spesso, con esigenze di contenimento di costi e tempistiche che, nel caso delle ristrutturazioni, tendono generalmente a dilatarsi.
«Certamente - conclude il direttore dell’Ance - si parla di interventi più complessi, ma anche le Pubbliche amministrazioni cercano di agevolare il compito dell’operatore che, lavorando sul costruito, si trova alle prese con opere più difficili rispetto a quando si interviene su terreni vergini. Questo gap può essere colmato da azioni che le istituzioni e gli enti possono mettere in campo, al fine di sostenere questo strumento».
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