Tanti turisti stranieri in centro a Lecco. Baristi e negozianti: «Ci salvano l’estate»

L’afflusso di quest’anno in città è senza precedenti. «Residenti in vacanza, loro sostengono il giro d’affari»

Stranieri un po’ ovunque. Li vedi scorrazzare per il centro con i loro piccoli trolley da “bagaglio a mano”, oppure con le valigie da “imbarco”, per voli internazionali e vacanza lunga. Ma li vedi anche con leggerissimi e colorati zainetti.

Qualcuno anche con la tenda affardellata, la borraccia a penzoloni e il tappetino da campeggio arrotolato sopra. Sono giovani, alcuni non giovanissimi, e di tutte le nazionalità. Stanno facendo la gioia dei nostri commercianti in centro a Lecco.

I lecchesi vanno in ferie e sono “sostituiti” da una marea di turisti di tutto il mondo. In via Roma, nelle piazze del “sa lotto buono” di Lecco senti un vociare che è un melting pot di lingue e accenti diversi. Prendono d’assalto i bar, i ristoranti, ma anche i panifici. Non c’è un tavolino all’aperto libero, neanche in un giorno feriale qualsiasi, alle 9 di mattina: «Amano la colazione salata – spiega Syria Campisi del panificio Vaccani di via Roma – Cappuccino e trancio di pizza è un “must” per tanti di loro. Più che la colazione dolce gli europei del Nord fanno colazione così. Ma anche gli americani».

Tiramisù e cappuccino

E la collega Anna Maria Boffi aggiunge: «Lecco si è svuotata dei suoi residenti, mentre gli stranieri ci sono, anche se mi sembrano meno dello scorso anno. Lavoriamo principalmente con il turismo, in agosto, altrimenti non saremmo così impegnate. Inglesi, francesi, tedeschi, spagnoli, americani… I lecchesi sono clienti abitudinari, ma gli stranieri salvano l’agosto e i mesi in cui i nostri clienti van no in vacanza. La colazione? Salata come diceva Syria ma anche brioche alle creme e al cioccolato poi tanto tiramisù, ne vanno matti. È il dolce che chiedono di più».

Da Caffè e Caffè in via Roma, Vittoria Vigano è presissima a servire brioche e cap puccini agli stranieri: «Vengo no dagli Usa, ma anche da Francia, Germania, Inghilterra. E anche tanti cinesi, giapponesi… Cosa vogliono? Di tutto. Ma soprattutto creme caffè e cappuccino in primis. Brioche al “pistaccio”, come dicono loro, e anche il gelato alla 9 di mattina». E sui turisti Laura Spinelli aggiunge: «Si vede che gli piacciono le no stre specialità italiane. Ne ve diamo davvero tantissimi ogni giorno in questo periodo».

«Tutti gli anni aumentano – spiega Gianluca Corti tito lare del “Bar in piazzetta” al l’interno dell’ex Croce di Malta in via Roma - dagli americani ai russi, dai tedeschi agli inglesi. Poi fanno colazione, ma mangiano poi a ogni ora. Chiudiamo alle 20 ma loro mangiano, bevendo solo cappuccino come accompagna mento, a qualsiasi ora del po meriggio. Carbonara e cappuccino, caprese e cappuccino…». I più “simpatici”? «I tedeschi. Si vede che gli piace il nostro modo di vivere. Forse perché siamo così diversi. Si sentono davvero in vacanza da noi».

Orientare i clienti

Ma c’è anche chi, come Sergio Galbiati, del The Cup di via Cattaneo, non propone solo cappucci e, anzi, punta sul l’aperitivo all’italiana: «Bisogna saper vendere, orientare la clientela. E il nostro pezzo forte sono gli aperitivi per cui cerchiamo di portare gli stranieri sulle nostre specialità. Analcolici, alcolici, sono tutti convinti della loro scelta, do po che li abbiamo consigliati. Danno soddisfazione». E Sergio non ha dubbi: «Sono sempre di più gli stranieri. Non molti di più, ma l’impressione è che ogni anno cresca il loro numero, questo almeno dal mio osservatorio particolare»

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