Economia / Sondrio e cintura
Martedì 03 Maggio 2016
Tagli, il postino arriva a giorni alterni
Da metà maggio cambia la distribuzione: la riforma partita in Alta Valle estesa in tutta la provincia . Dure le critiche del sindacato
È già partita in Alta Valle a novembre la riforma del servizio postale universale, come indicata da Poste Italiane, che prevede la consegna della corrispondenza a giorni alterni. E fra la metà di maggio e la fine di giugno il nuovo sistema verrà esteso a tutta la nostra provincia.
Nei centri più grossi, quelli di Sondrio, Tirano, Morbegno e Chiavenna, la corrispondenza ordinaria verrà distribuita a giorni alterni, mentre verranno consegnate in giornata le raccomandate e i quotidiani in abbonamento; in tutti gli altri paesi più piccoli della provincia, tutti i prodotti postali, urgenti e non urgenti, salvo i quotidiani in abbonamento, verranno consegnati a giorni alterni.
Una riforma che, per Poste Italiane, «punta ad assicurare continuità di presenza del servizio postale in tutto il Paese, pure in un contesto di forte riduzione del suo utilizzo e di taglio dei contributi pubblici per sostenerne i costi. Oggi - spiegano da Poste Italiane – l’utilizzo sempre più frequente di strumenti tecnologicamente avanzati come smartphone, tablet e pc, che bene rispondono alle esigenze immediate di invio dei messaggi, ha comportato una notevole riduzione della corrispondenza tradizionale, limitando gli invii postali al segmento commerciale riferito a bollette, notifiche e rendicontazioni».
Una modalità che non piace affatto alle parti sindacali, che proprio in questi giorni si stanno attivando in azioni di lotta e di salvaguardia del servizio e di modalità lavorative consone, in vista dello sciopero generale di categoria della Lombardia proclamato per il 23 maggio. «Stiamo conducendo assemblee su tutti i luoghi di lavoro – precisa Antonio Rizzo, segretario territoriale della Slp Cisl di Sondrio – visto che abbiamo già proclamato lo sciopero delle prestazioni straordinarie ed aggiuntive, d’intesa con le altre sigle sindacali, fatta salva la Uil».
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