Economia / Valchiavenna
Mercoledì 04 Settembre 2013
Spot sul bus svizzero
E scatta la protesta
I commercianti del posto prendono posizione contro lo spot di un negozio di Chiavenna
«É il colmo, abbiamo scritto a tutte le autorità»
La corriera non ha bisogno di presentazioni. È gialla e rossa, con l’inconfondibile clacson che si ascolta sui tornanti del Maloja e porta il sorriso anche agli automobilisti che si devono fermare in salita. In poche parole, è uno dei simboli della Svizzera. Puntuale, efficiente, bella.
Fin qui, tutto è normale. Ma sul vetro posteriore, al posto di poster dedicati al cioccolato e alla scoperta delle bellezze di qualche Cantone nel cuore delle Alpi, c’è lo spot di un negozio di alimentari di Chiavenna.
E i negozianti svizzeri non sono contenti di questa presenza.
«Quando l’ho visto, sulla corriera ferma a Soglio e Promontogno, mi sono fatto sentire dalle autorità locali, regionali e addirittura svizzere – spiega Gian Andrea Scartazzini, titolare del negozio di Promontogno, dall’ufficio situato nello storico mulino -. Ho avuto il sostegno dell’associazione che riunisce gli artigiani e i commercianti svizzeri, ma senza ottenere i risultati sperati. Lo spot è ancora presente sulla corriera. Mi sembra il colmo: sulle Poste svizzere si fa pubblicità per un negozio italiano».
In tempi di crisi, proprio come avviene nelle valli della Provincia di Sondrio, la periferia soffre. L’assenza di un mercato locale e la presenza, a pochi chilometri di distanza, di strutture più grandi, determina un netto calo del volume d’affari. E di conseguenza vicende come quella della pubblicità assumono una rilevanza ancora maggiore. «Il cambio determina lo spostamento dei bregagliotti a Chiavenna, una volta alla settimana. È un processo logico e purtroppo non c’è un’adeguata solidarietà in valle per la salvaguardia delle botteghe attive – prosegue Scartazzini -. Si sono già chiuse le scuole in vari paesi, ora rischiamo di ritrovarci con uno o due negozi in tutta la valle. Se non avessimo il turismo estivo, la chiusura sarebbe inevitabile». Anche a Vicosoprano si osserva il fenomeno del pendolarismo della spesa. «Sia verso l’Engadina, sia verso Chiavenna – sottolinea Giorgio Gonzales dal negozio situato nel centro del paese -. Ma c’è da dire che anche i nostri prodotti, ad esempio quelli da forno, vengono apprezzati dai turisti italiani».
Probabilmente siamo di fronte a un vero e proprio caso di come i tempi stanno cambiando, in fretta. «L’effetto del cambio tra franco ed euro gioca un ruolo non indifferente e in questa fase le problematiche sono evidenti – sottolinea Maurizio Michael, granconsigliere dei Grigioni eletto in Bregaglia -. Ma non credo che sia solo una questione di prezzo, dobbiamo cercare altri fattori per interpretare questi flussi.
Da un lato bisogna fare in modo di aumentare la capacità di attrazione dei prodotti e dei negozi bregagliotti, puntando su quei servizi e quella qualità tipici di questi punti vendita. Dall’altro bisogna cercare delle opportunità al di fuori dalla valle, ricordandoci che siamo in uno spazio aperto, un sistema comune, con le frontiere sempre meno importanti. La presenza della pubblicità può costituire uno stimolo, per la nostra valle, magari per promuovere un’azione condivisa, riflettendo sulle opportunità che abbiamo davanti, ad esempio con una collaborazione fra i diversi operatori dei singoli settori».
«Agli amici e colleghi svizzeri propongo un incontro per chiarire come meglio sviluppare le opportunità. Con il dialogo si possono affrontare le sfide comuni».
È il punto di vista di Paolo Moiola, titolare di Grandì, l’azienda che ha acquistato lo spazio pubblicitario sulla corriera svizzera.
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