Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 14 Agosto 2013
Spesa per acqua potabile
Sondrio è la meno cara
Il servizio è quello più a buon mercato rispetto alla media regionale e nazionale
Anche i rincari non hanno superato il 10% e da due anni sono rimasti invariati
Le spese per acqua potabile e depurazione sono cresciute negli ultimi anni, ma in Valle il servizio rimane più a buon mercato rispetto alla media regionale e nazionale: 192 euro all’anno, contro i 212 della Lombardia e i 310 euro di media italiana. E pure il trend di crescita è più lento rispetto ad altre realtà: fra il 2007 e il 2012 i costi in provincia di Sondrio sono aumentati del 10,3%, la media lombarda invece ha fatto segnare un più 26,2%, mentre a livello nazionale il rincaro è stato del 33%.
I numeri arrivano dal report annuale dell’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva, che ha preso in esame i costi del servizio idrico integrato nelle diverse regioni e province italiane, insieme al parametro della dispersione di rete che segnala, in sostanza, lo stato degli acquedotti e dei sistemi di gestione. Per riuscire a confrontare le varie realtà in maniera più comprensibile e semplice, l’associazione ha stabilito un caso standard da utilizzare per tutti i calcoli dei costi: una “famiglia tipo” di tre persone, con un consumo annuale di 192 metri cubi d’acqua. Nel computo rientrano le tariffe di acquedotto, canone di fognatura, canone di depurazione e quota fissa (o l’ex “nolo contatori”), più l’Iva al 10%.
Questa “famiglia tipo”, come detto, in provincia di Sondrio ha dovuto far fronte a rincari inferiori a molte altre realtà lombarde e italiane: in Valle si è registrato un aumento di poco superiore al 10% nel periodo 2007 – 2012, mentre fra 2011 e 2012 le cifre sono rimaste stabili. Altrove è andata diversamente, e non di poco. A Lecco fra il 2007 e il 2012 i costi per gli utenti di acqua potabile, fognature e depurazione sono cresciuti del 126%, fino ad arrivare a 278 euro all’anno, la tariffa più alta di tutta la Lombardia.
Anche a Pavia si sono registrati aumenti significativi, con un più 50,9% sul quinquennio e un rincaro dell’8,2% su base annuale che hanno portato la tariffa a 252 euro all’anno (la seconda più cara della regione).
Percentuali, quella di Pavia ma anche quella di Brescia (+6,5%), ben superiori alla media regionale: fra il 2011 e il 2012, infatti, in Lombardia le tariffe sono cresciute del 3,4%, mentre la media nazionale che ha toccato il 6,9%. Sempre secondo i calcoli di Cittadinanzattiva, gli utenti lombardi nonostante i rincari restano fra gli italiani che spendono meno per il servizio idrico integrato: la Lombardia infatti è al sedicesimo posto nella classifica regionale delle tariffe più care. Il servizio risulta più a buon mercato in Molise (138 euro all’anno) e in Trentino (181 euro), mentre le bollette più salate sono quelle della Toscana, dove il costo raggiunge i 470 euro all’anno.
Qualche nota dolente per la provincia di Sondrio arriva invece dai numeri relativi alla dispersione di rete, che Cittadinanzattiva ha estrapolato dai dati del report “Ecosistema urbano” di Legambiente. In Valle nel 2012 la dispersione dell’acqua ha toccato il 18%, contro il 4% del 2007: un dato che resta comunque inferiori alla media regionale del 20%, ma che segnala un trend da tenere sotto controllo.n
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