Spazio Expo con Lecco e Como
Del Curto: «A rischio con i tagli»
Il vicepresidente della Camera di commercio: «Decisione ancora non definitiva» - Si pensa di allestire una serie di iniziative promozionali fuori dall’area espositiva
I vertici della Camera di Commercio di Sondrio mettono le mani avanti rispetto all’allestimento di uno spazio promozionale congiunto con i colleghi di Como e Lecco dentro Expo 2015 a Milano.
«La decisione definitiva non è ancora stata presa, perché occorre concordarla con i colleghi di Como e Lecco - precisa Marino Del Curto, vicepresidente della Camera di Commercio di Sondrio -, ma è un fatto che la nostra partecipazione diretta ad Expo 2015, dentro gli spazi espositivi, è a forte rischio per effetto del dimezzamento del diritto camerale imposto dal Governo».
Se lo scorso anno sono stati raccolti 2,65 milioni di euro in diritti camerali (quote annuali) versati dalle imprese iscritte all’ente sondriese, grazie ai quali, soli, la Camera di Commercio si regge, il prossimo anno tale introito subirà un dimezzamento netto, passando a 1,32 milioni di euro.
E siccome Expo cade proprio nel 2015, il primo effetto della scure abbattutasi sull’ente camerale andrà a ricadere proprio sulla partecipazione sondriese, e pare pure lecchese e comasca, all’Esposizione universale. «Il che sarebbe un vero peccato, considerato il nostro impegno al riguardo a beneficio di un tessuto economico fortemente imperniato sul commercio e turismo - ammette Del Curto, che è pure presidente dell’Unione commercio, turismo e servizi della provincia di Sondrio -, però, purtroppo, i conti vanno fatti con l’oste, e allestire una vetrina promozionale sul cardo che conduce al Padiglione Italia significa versare, solo in affitto per sei mesi, 450mila euro più Iva. Dopodiché, bisogna investire nell’allestimento dello spazio e nel suo presidio e, quindi, accantonare altri soldi. E dopo attenta riflessione ci pare improbabile riuscire a sopportare, seppur con Lecco e Como, simili costi. Tant’è che, a questo punto, l’orientamento generale sarebbe quello di spostare quanto destinato al “dentro Expo” al “fuori Expo”, studiando, cioè, una serie di iniziative promozionali non concentrate dentro gli spazi espositivi, ma in Milano e sul nostro territorio, piuttosto che su quelli di Lecco e Como, in modo da attrarre, comunque, interesse e visitatori».
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