Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 18 Giugno 2015
Sostegno ai giovani in Valtellina: «Devono poter fare impresa»
I progettiBanda larga in arrivo
Maggi: «Preoccupa per il futuro
la riforma delle banche popolari»
«I giovani valtellinesi e valchiavennaschi devono poter fare impresa sul proprio territorio».
Il presidente della Regione Roberto Maroni, oltre a citare i lavori della statale 38, ha ricordato l’importanza dei progetti pilota per Valtellina e Valchiavenna delle Aree interne e ha messo l’accento sulla possibilità di lavorare come imprenditore e dipendente – nelle zone di montagna. Lo ha fatto sapendo che nel capannone dell’area industriale di Colico c’erano i rappresentanti di imprese e istituzioni della provincia di Sondrio.
Banda larga in arrivo
«Tempo fa ho incontrato un giovane valtellinese, mi ha spiegato che vuole fare impresa nel proprio territorio, senza emigrare, perché le sue radici sono lì – ha raccontato -. Noi vogliamo rispondere a quest’esigenza con fatti concreti. Per esempio porteremo presto la banda larga nel 97% del territorio lombardo. Io voglio che chiunque si senta a casa sua e sia messo in grado di fare quello che vuole fare come imprenditore e cittadino». Dal presidente di Confindustria Lecco Sondrio Giovanni Maggi, che ha ricordato la straordinaria percentuale di adesione alla fusione – ottocento voti su ottocento – da parte dei soci lecchesi e sondriesi, è arrivato un allarme sul sistema bancario che riguarda da vicino la Valtellina. A quasi cinque mesi dall’annuncio della riforma delle popolari, gli industriali sono estremamente preoccupati. «Troppe volte abbiamo dovuto denunciare la mancanza di sostegno adeguato all’attività delle imprese da parte di un sistema bancario che, in diversi casi, ci ha dato l’impressione di dimenticare che lasciando morire l’impresa tutto il sistema economico sarebbe destinato al collasso – ha spiegato -. Il progetto di riforma delle popolari ci preoccupa ulteriormente. Abbiamo quattro istituti di questo tipo potenzialmente coinvolti sul nostro territorio. Se perdiamo queste banche rischiamo moltissimo».
«Non possiamo non preoccuparci - ha proseguito - di fronte al rischio che, con l’ingresso di grandi investitori, ne scaturisca una lontananza delle realtà creditizie oggetto dei cambiamenti del mondo produttivo. Se si imponesse la logica del puro profitto, sarebbe per noi un danno enorme».
Timori condivisi non soltanto dalle imprese, ma anche dalle istituzioni valtellinesi.
Banche e Valle, legame stretto
«Condividiamo questa preoccupazione, perché le nostre banche hanno un legame stretto con il territorio e hanno dimostrato di sostenerlo in modo molto forte – ha sottolineato il presidente della Provincia di Sondrio Luca Della Bitta -. La voce dell’impresa, che è in prima linea sul fronte della richiesta di credito, conferma questa necessità. È un percorso che ha dimensioni più ampie di noi, ma che va seguito da vicino, per evitare di perdere vere e proprie risorse per il territorio. Purtroppo siamo inseriti in logiche molto più ampie di noi».
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