Economia / Valchiavenna
Giovedì 23 Gennaio 2025
Sondrio, Cisl Scuola: «Ancora tanti disagi per colpa del precariato»
Il segretario provinciale Caelli: «Siamo periferici e abbiamo enormi problemi di attrattività»
«La situazione della scuola in provincia di Sondrio è buona, ma ci sono delle criticità». Non ha nascosto le difficoltà del settore il segretario provinciale di Cisl Scuola Dario Caelli, intervenuto ieri durante l’ottavo congresso del sindacato tenutosi all’hotel Saligari di Verceia. Dopo una relazione dello psicologo Mario Cocchi dedicata al tema “Stare bene nelle relazioni: sfida e motore di cambiamento positivo”, lo stesso Caelli ha offerto una panoramica sullo stato di salute del mondo scuola e sugli impegni della Cisl in una relazione intitolata, come il congresso, “Partecipazione e responsabilità”.
«Le criticità sono legate al tanto precariato, cosa che impegna ogni anno le scuole a ridefinire il proprio organico con innumerevoli disagi. La prima fase di quest’anno è stata particolare, visto che ha visto l’immissione in ruolo degli insegnanti che hanno vinto il primo concorso legato al Pnrr. Questo ha provocato, a cascata, tutta una serie di movimenti di docenti che ha creato difficoltà. Questo si somma a un precariato che è ormai strutturale per la nostra realtà. Questo perché siamo periferici e abbiamo enormi problemi di attrattività. Problemi che nascono da una serie di considerazioni: siamo una valle alpina abbastanza isolata e con un sistema di trasporti che non ci consente di essere attrattivi rispetto ad altre realtà. Siamo anche una realtà molto variegata, che va da Livigno a Madesimo e dove spesso l’abitare è un problema per chi viene da fuori, perché ci siamo costruiti nel corso del tempo una rilevanza turistica e la nostra capacità abitativa si è adattata a questo contesto. Il problema è che i nostri insegnanti non sono dei turisti e anno bisogno di un progetto abitativo completamente diverso. Il terzo problema è che, comunque, il salario di coloro che sono occupati nella scuola è di livello medio-basso. Dobbiamo tenere presente che coloro che arrivano in valle sono nella maggior parte dei casi all’inizio della loro carriera e, quindi, con livelli di stipendio più bassi. Con quegli stipendi vivere sul nostro territorio è faticoso e sovente queste persone arrivano per periodi breve e faticano a costruire quel progetto di vita. Venire qui per poche ore o per poco tempo è faticoso e difficile. Spesso improponibile».
Un sistema che si inserisce in un contesto complicato alla base: «Le scuole compongono il loro organico nel corso delle settimane. Per alcune discipline le graduatorie sono esaurite e si arriva all’ultima forma di assunzione che è quella dell’interpello, che spesso cade nel vuoto. Le scuole sono, quindi, costrette a prendere chi non è qualificato o poco qualificato, con ricadute anche sulla didattica. Malgrado questa situazione, però, le nostre scuole mantengono un buono livello. Lo dimostrano i dati delle rilevazioni periodiche, sia pubbliche tramite i test Invalsi sia private, come, ad esempio, quelle di Eduscopio».
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