Solidarietà, sussidiarietà e sostenibilità:
la comunità energetica di Sondrio è una realtà

Transizione energetica, innovazione e formazione. Tre pilastri per un’azione che prosegue da tempo, ma che nell’ultimo anno ha subito una forte accelerazione, addirittura nelle ultime settimane per quanto riguarda la transizione energetica. Chiude infatti l’anno inaugurando l’avvio ufficiale della So.Cer., la comunità energetica di cui è stata promotrice insieme ad altri soggetti pubblici e privati, Confartigianato imprese Sondrio, l’associazione di categoria presieduta da Gionni Gritti che in provincia conta circa 2.200 iscritti.

Due gli appuntamenti chiave nelle ultime settimane dell’anno legati a filo doppio all’agenda politica dell’associazione: la Giornata provinciale dell’artigianato festeggiata il primo di dicembre a Chiavenna durante la quale è stata la formazione a farla da padrona e la presentazione ufficiale ad inizio dicembre della So.Cer costituita l’11 novembre e trasformata meno di un mese dopo dall’assemblea straordinaria dei soci in “associazione riconosciuta”.

A Chiavenna Gritti è tornato sull’orientamento, strumento fondamentale nel rapporto tra scuola e mondo del lavoro. Non a caso Confartigianato è stata tra i promotori del tavolo provinciale insieme a palazzo Muzio e ai sindacati. Convincere ragazzi e famiglie che c’è anche un’alternativa di grande valore al solo percorso che porta all’università è il tema centrale: «La nostra necessità deriva da quella che definisco come “glaciazione demografica” - le parole di Gritti -. Una situazione che ci pone davanti alla sfida del futuro non solo per le imprese, ma per tutta la comunità. Abbiamo una necessità estrema di lavoratori e abbiamo condiviso questa necessità con il mondo delle scuole. Per lungo tempo siamo stati visti quasi come un entità ostile, ma noi volevamo solo far capire come è costituito il nostro territorio».

«Con quanto fatto e quanto faremo, siamo sulla strada giusta per orientare le famiglie anche e soprattutto verso gli studi tecnici e professionali. Il calo demografico sta dando segnali pericolosi. Certo c’è la concorrenza della vicina Svizzera, ma questa c’è sempre stata. Adesso tutto è acuito dal calo demografico». Popolazione più anziana, ragazzi che spesso se ne vanno, le imprese faticano a trovare lavoratori. «È necessario salvaguardare il mondo dell’impresa, anche perché non c’è ricambio generazionale. Si pone il problema di passare le aziende ai giovani ma anche quello di far passare l’idea nel mondo della scuola che sia possibile diventare imprenditori di sé stessi». Una sfida a cui l’associazione non si sottrae - non l’ha mai fatto -, così come nei confronti dell’altra grande scommessa che chiama in causa il territorio: la transizione energetica nel nome dell’innovazione e dell’autonomia produttiva.

Non a caso SoCer fondata da Confartigianato insieme alla Provincia di Sondrio, Unidata, Progetto Nuoto, Carrozzeria valtellinese, Vetreria Fanoni ed Stps, e che si avvale di Acinque innovazione, nel ruolo di Esco (società che fornisce tutti i servizi tecnici, commerciali e finanziari) si candida a diventare la comunità energetica dell’intero territorio varcando i confini cittadini e a farlo secondo una logica inclusiva.

«La creazione della Comunità energetica sottende tre principi importanti - ricorda il presidente della Provincia Davide Menegola -, ovvero solidarietà, sussidiarietà e sostenibilità che sono anche i temi fondanti della nostra amministrazione. Attraverso l’attività delle Cer si ottimizza la produzione, ma si dà anche sostegno a chi fa fatica. Il Gse sta aprendo alla possibilità di andare oltre i confini della cabina primaria, cosa che può aprire la strada ad una grande comunità energetica di Valle in grado di ottimizzare le economie di scala. Siamo convinti che fare squadra sia un obiettivo raggiungibile e quindi proviamo a coinvolgere anche chi è già operativo in ottica inclusiva». Un percorso lungo e articolato quello che ha portato alla creazione di SoCer: dall’idea iniziale di lavorare intorno alla cabina primaria di Sondrio all’allargamento al territorio provinciale. Le Cer non sono costituite a scopo di lucro, ma per dare l’opportunità a chiunque di poter far parte di un circolo virtuoso di produzione, autoproduzione e consumo (è fondamentale raggiungere l’equilibrio tra produttori e consumatori). Anche di produzione terza come nel caso della Banca popolare di Sondrio che insieme a Iperal e Secam, aveva partecipato all’avvio dell’associazione, ma che non può rientrarvi trattandosi di grande società esclusa dal legislatore. In ogni caso l’istituto di credito di piazza Garibaldi metterà a disposizione di SoCer la produzione ottenuta dal suo impianto fotovoltaico.

«E’ un progetto nato dal basso - ricorda Ilaria Bresciani di Weproject che ha supportato fin dall’inizio il progetto - fondato sulla co-progettazione e che ha coinvolto attivamente sia soggetti pubblici che privati. Una Cer che ha superato ogni aspettativa: oggi, senza attendere alcun contributo o finanziamento pubblico, siamo già pronti a cogliere le opportunità offerte dal Decreto Cacer e a beneficiare dei vantaggi economici previsti. Con il nostro supporto e la consapevolezza di cittadini, imprese ed enti locali, la Cer crescerà e diventerà la Comunità energetica della provincia di Sondrio». Un progetto che ha ricevuto il plauso del presidente di Arera Besseghini: «In un tempo ragionevole si è passati dalle parole ai fatti - dice - per un’iniziativa che ha una grande rilevanza in termini di comunità».

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