Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 22 Ottobre 2014
«Sì» alla mobilità incentivata
per altri 46 alla Rigamonti
Rigamonti, sindacati e azienda trovano un’intesa - È pronta la lettera per la Provincia - A Mazzo resteranno 35 operai, a Poggi 30, incertezze sul futuro del terzo stabilimento, quello di Montagna
Mobilità incentivata per altri quarantasei lavoratori.
Dopo l’abbandono della fabbrica da parte di 62 dipendenti, avvenuto nei mesi scorsi, ieri sindacati e vertici aziendali hanno raggiunto un accordo finalizzato all’apertura della procedura per un’altra parte delle 108 posizioni definite in esubero.
«Abbiamo chiesto di proseguire con la mobilità incentivata, con l’obiettivo di fare utilizzare tutti i periodi prima dell’entrata in vigore delle nuove regole che, da gennaio, ridimensioneranno i periodi di utilizzo di questo strumento, soprattutto per gli ultracinquantenni - ha spiegato per la Flai-Cgil Vittorio Boscacci -. La risposta è stata positiva e ci sono due mensilità come incentivo. Abbiamo chiesto di rispettare le normative in termini di carichi familiari e anzianità e ci è stata garantita questa modalità di azione. Mercoledì 29 nella sede di Confindustria sottoscriveremo l’accordo e conosceremo il quadro completo degli esuberi».
Si è parlato anche del futuro dei tre siti produttivi. «Gli investimenti previsti dal piano industriale sono stati effettuati e ce ne sono in programma degli altri - prosegue Boscacci -. C’è l’altro lato della medaglia: la diminuzione del personale nei reparti legata all’innovazione tecnologica. Dall’azienda è stato confermato che a Mazzo resteranno 35 operai, a Poggiridenti 30 e a Montagna per il momento si rimarrà dai 40 alle 45 unità. Questo sito secondo noi è quello più a rischio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA