Economia / Lecco città
Mercoledì 30 Settembre 2015
«Segnali, ma non ancora una ripresa»
La registra l’Istat, Confcommercio Lecco però frena gli entusiasmi: «Niente di strutturale, per il momento». Ciresa: «Nei clienti comunque non percepiamo più il controllo ossessivo della spesa, la paura dell’acquisto»
Secondo l’Istat, il mese di settembre ha registrato un deciso rilancio di fiducia nell’economia da parte di famiglie e imprese, ma a Lecco chi conosce bene le une e le altre, come i commercianti di Confcommercio, frenano sugli entusiasmi e parlano di «segnali di ripresa, ma non strutturale».
Eppure le famiglie dell’Istat riferiscono di un miglior clima economico facilitato, per le casse di casa, da un rallentamento della crescita dei prezzi e da un calo delle attese di disoccupazione.
Dato positivo anche sulla percezione sulle opportunità attuali e future di risparmio (quello che dà sicurezza sul futuro ma che secondo gli analisti è cresciuto troppo e ha frenato i consumi) ma anche sulla possibilità di acquistare più beni durevoli.
Una ripresa trasversale, che più che i settori riguarda il diverso andamento delle singole aziende su diversi territori pur all’interno dello stesso settore. E’ il caso, ad esempio, dell’abbigliamento, che fra le aziende di Lecco registra diverse situazioni positive mentre nel Meratese il presidente di Confcommercio Mario Mandelli parla di una crisi che continua e negozi che chiudono.
«A Lecco – dice il direttore di Confcommercio Alberto Riva – abbiamo dati che confermano una certa ripresa come riferito dall’Istat sul nazionale, ma non possiamo considerarli dati di ripresa strutturale, anche perché a fronte di alcuni dati positivi a Lecco anche noi vediamo anche imprese che soffrono e chiudono. Dall’abbigliamento al turismo abbiamo aziende che riportano dati ancora troppo contrastanti». Sensazione diversa nell’alimentare: «Di nuovo – spiega il presidente Giuseppe Ciresa, commerciante dell’alimentare – c’è il fatto che nei clienti non percepiamo più il controllo ossessivo della spesa, la paura nell’acquisto, c’è più distensione e da quel che mi riferiscono anche altri colleghi c’è una ripresa degli ordinativi per l’organizzazione di feste».
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