Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 05 Febbraio 2015
Segherie in difficoltà: chiesto uno sconto del 20% ai Grigioni
Consorzio Alta Lombardia presto a Poschiavo. Il presidente Bianchi: «Siamo nella stessa barca Noi compriamo, loro vendono: aiutiamoci».
Primo obiettivo: fissare un listino prezzi da sottoporre a revisione almeno ogni sei mesi. Meglio ogni tre.
Secondo: pagare il legname meno, in modo da azzerare (o quasi) gli effetti del super franco. Come? La proposta è giunta ieri sul tavolo dei fornitori grigionesi. Il Consorzio Legno Alta Lombardia - che da solo annovera la maggior parte delle segherie di Valtellina e Valcamonica - ha chiesto uno sconto del 10% sugli ordini già ritirati ma non ancora pagati e del 20% sulle forniture future e sul legname che ancora deve essere ritirato.
«Detta così può suonare come una richiesta eccessiva - spiega il presidente del Consorzio, Guglielmo Bianchi -. In realtà crediamo sia una proposta di buon senso che parte da una premessa chiara: svizzeri e italiani sono sulla stessa barca. Loro devono tagliare e vendere il legname, noi per lavorare dobbiamo comprarlo. Detto questo, il 10% sul pregresso in realtà va “spalmato” su tutto il 2014, nel senso che noi chiediamo di pagare meno le ultime forniture, ma per tutti i 12 mesi abbiamo sempre onorato le cifre concordate. Quindi quel 10% in realtà è meno dell’1%. Per il futuro abbiamo fatto un ragionamento “dinamico” e agganciato all’andamento del franco e quindi al cambio con l’euro».
Lo sconto richiesto - come detto - è del 20% e riguarda sia le partite di legname che ancora devono essere ritirate dai piazzali, sia i nuovi tagli. «Lo sconto verrà calcolato in base al cambio partendo da una base ipotetica di cambio euro-franco di 1 a 1. Se ad esempio il cambio è di 1,05, ecco che lo sconto da applicare non è più del 20% ma del 15% e se il cambio dovesse tornare a 1,20, allora lo sconto si azzererà».
La proposta verrà discussa nel corso di un incontro che si terrà tra i rappresentanti del Consorzio Alta Lombardia e i principali fornitori svizzeri, quindi Coira e Poschiavo che annualmente incassano 12 milioni e 600mila franchi per il legname che forniscono alla Valtellina, che annualmente ammonta a 133mila metri cubi (10mila metri cubi vengono forniti dalla Valposchiavo, il resto dai Grigioni).
«Ci auguriamo di fare breccia, perché purtroppo non abbiamo il minimo margine di manovra. Paghiamo la materia prima 15-20% in più e come ben sappiamo questo incide per oltre il 10% sui costi finali e non abbiamo la forza di assorbire gli effetti del super franco».
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