Scuola-lavoro, il Mattei in cattedra
Spazio anche all’esperienza dell’istituto sondriese nel dibattito organizzato da Confindustria. Delle Grazie: «Integrare il sapere con il saper fare è funzionale alla crescita di un giovane e alla sua occupabilità».
Alternanza scuola-lavoro in primo piano partendo dal presupposto che «Il futuro dipende dalle vostre capacità. Il futuro non aspetta: bisogna essere convinti e non avere paura di sbagliare». Chiaro e forte il messaggio, rivolto alla platea da Lorenzo Riva, presidente di Confindustria Lecco e Sondrio, tra i partner promotori della giornata tenutasi nei giorni scorsi a Colico sul tema “Perché l’alternanza non sia una parentesi”, organizzato insieme alla Fondazione per la salvaguardia della cultura industriale A. Badoni e Adapt, in collaborazione con la Scuola di dottorato in Formazione della persona e mercato del lavoro, con il patrocinio dell’Ufficio scolastico regionale.
Una giornata, che ha salutato tra gli interventi anche quello dell’Itis Mattei di Sondrio, che ha portato all’attenzione della platea – docenti, dirigenti scolastici, studenti e rappresentanti delle categorie - la significativa esperienza di metodologia didattica messa in pratica all’istituto tecnico industriale di via Tirano, in collaborazione con Bieffe Medital Spa del gruppo Baxter, nell’ambito del progetto Assist e che vede coinvolti sia gli studenti che i docenti, non solo quelli di indirizzo, avviando un circolo virtuoso azienda-scuola, con la creazione di una piccola azienda in miniatura realizzata in istituto.
Il progetto, delineato dal dirigente del Mattei Massimo Celesti e da Maria Pelizzatti della Bieffe Medital ha permesso di affinare la tabella delle competenze sia trasversali, che tecniche da valutare, la cui compilazione è per un’azienda la parte più difficile. Per dovere di cronaca, va ricordato, che durante le attività di alternanza, svolte nel triennio conclusivo del percorso secondario superiore, gli studenti sono chiamati ad entrare nelle imprese per svolgere attività, valutate dai tutor aziendali in collaborazione con tutor scolastici, in termini di competenze previste dal profilo formativo scelto.
Una giornata che ha permesso di mettere a confronto i punti di vista del mondo del lavoro con quelli della scuola per favorirne una maggiore vicinanza, dando un contributo allo sviluppo del dialogo fra i due mondi.
Positivo il giudizio espresso da Anna Delle Grazie, nella duplice veste di responsabile della commissione Scuola del Partito Democratico Sondrio e di docente, che da anni al Mattei si dedica alle attività di alternanza: «Ritengo formativi e necessari, momenti di riflessione e confronto come questo. Concordo sul fatto, che l’alternanza tra scuola e lavoro, sia una metodologia pedagogica - concetto ribadito da più parti durante il meeting -, non uno strumento, che da sempre e non da oggi sia presente nella formazione».
«Integrare il sapere con il saper fare è funzionale alla crescita di un giovane – sottolinea Delle Grazie -, nella sua interezza, come pure è funzionale alla sua occupabilità lungo tutto l’arco della vita». È altresì vero che talvolta agli studenti sfuggano gli obiettivi, che si celano dietro questo percorso. Ma la colpa non è tutta dei giovani, sostiene Delle Grazie: «I ragazzi non riescono a comprendere fino in fondo le ragioni del metodo dell’alternanza formativa, anche perché semplicemente non c’è quasi nessuno, che gliele spieghi, sia a scuola, che fuori. Mi auguro, che le scuole in collaborazione con le aziende illustrino agli studenti, portando quali esempi buone pratiche, il processo di cambiamento in corso».
«Peraltro - conclude - il decreto legislativo 62/2017 renderà obbligatorio, a partire dall’anno scolastico 2018/19, valutare l’alternanza in sede di esame conclusivo del percorso di studi, sia nella parte relativa ai crediti formativi che in fase di colloquio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA