Sciopero generale Cgil e Uil,
più di mille in corteo nelle strade di Lecco

Soddisfatti Diego Riva segretario generale della Cgil lecchese ed il coordinatore della Uil del Lario Dario Esposito. Presenti tantissimi lavoratori scontenti, delusi, arrabbiati per le condizioni di lavoro con cui si devono quotidianamente scontrare e per i salari troppo bassi minati dall’inflazione

Una partecipazione massiccia, entusiasta, sincera. Più di mille persone hanno scioperato rumorosamente e in maniera colorata nelle strade di Lecco, a partire dal concentramento alle 9,15 della Meridiana fino in piazza Sassi, davanti al Comune, raggiunta intorno alle 10,30. Fin dopo alle 12 cori, striscioni e tanta partecipazione hanno contraddistinto uno sciopero che forse neanche gli organizzatori si attendevano così partecipato e vibrante. Diego Riva segretario generale della Cgil e il coordinatore della Uil del Lario Dario Esposito erano molto soddisfatti. Anche perché di ideologico c’era davvero poco nelle cifre dello sciopero di Cgil e Uil, ieri, nelle strade di Lecco. C’erano soprattutto tantissimi lavoratori scontenti, delusi, arrabbiati. Contro il Governo Meloni ma anche, più semplicemente, contro le condizioni di lavoro con le quali si devono quotidianamente scontrare e contro i salari troppo bassi per reggere il passo della vita e dell’inflazione. «La manifestazione è riuscita non solo in piazza, ma anche nei luoghi di lavoro – spiega Diego Riva - . Non si proclama uno sciopero alla leggera. Ci vuole senso di responsabilità e noi ce l’abbiamo messo tutto, perché i lavoratori sono preoccupati per il loro futuro: la finanziaria non tutela le persone più deboli, il mondo del lavoro, i pensionati. Siamo in piazza sia per la legge di Bilancio ma anche perché a farla da padrone sono sempre i soldi, le grandi industrie, le multinazionali e le banche”. Riva non esclude altri scioperi: “Il Paese si sta impoverendo e diciamo al Governo “Fermati!”. Se non ci saranno degli incontri che ci facciano dire la nostra e facciano trovare un certo equilibrio alla manovra, continueremo a protestare in questo modo».

E il coordinatore della Uil del Lario Dario Esposito aggiunge: «Il Governo Meloni si è lavato le mani per la cassa integrazione e tagliato i fondi per il settore automotive. E questo vuol dire una sola cosa: condannare due generazioni. Quella attuale è condannata a rischiare il posto di lavoro e quella futura è condannata all’incertezza». Non solo, per la Uil «per i servizi come Sanità ed Enti locali si rischia di arrivare al blocco del turn-over, soprattutto per quanto riguarda i comuni con oltre venti dipendenti. Se durante il Covid i servizi pubblici sono stati osannati, ora se ne sono scordati: ci vuole rispetto per questi lavoratori che fanno sì che noi possiamo avere il diritto alla quotidianità, a vivere la nostra vita».

Sul pianale del furgone adibito a palco in piazza Sassi hanno poi parlato i vari delegati sindacali delle due sigle. Da Teresa Elmo, della Funzione Pubblica Cgil (che si occupa soprattutto dei lavoratori della Sanità ma non solo), a Giacomo Arrigoni, della Uil pensionati, Barbara Cortinovis, della Filcam Cgil (categoria davvero molto numerosa ieri in piazza), Gabriella Trogu della Uilm, Paolo Guicciardi della Filctem Cgil, Eros Callina della Feneal Uil. Molto apprezzati poi i discorsi conclusivi di Diego Riva e Dario Esposito che hanno tirato le somme di una giornata davvero molto positiva per chi si attendeva grande partecipazione alla protesta.

© RIPRODUZIONE RISERVATA