Roma, la nuova stazione della metro è targata Sondrio

Il soffitto illuminato dalle luci al led per creare l’effetto di un cielo stellato, due aree immersive con led wall laterali di grandi dimensioni e una controsoffittatura in acciaio inox con effetto a specchio e pareti rivestite con pellicola grafica texturizzata. Ma anche i rivestimenti degli Atac point e le biglietterie. Tutto prodotto alla Nieder, l’azienda alle porte di Sondrio, specializzata in sistemi altamente innovativi per coperture e facciate metalliche.

Parla valtellinese il restyling della stazione metropolitana di piazza di Spagna a Roma, inaugurata mercoledì alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore alla Mobilità Eugenio Patanè e del direttore generale di Atac, Alberto Zorzan. Con loro progettisti, direttore lavori e Juergen Niederfriniger, titolare della Nieder, appunto.

Un momento di grande soddisfazione ed orgoglio per un’impresa che sembrava al limite dell’impossibile, come in molti peraltro pensavano. «Più è difficile e più grande è la soddisfazione - dice Niederfriniger -. Abbiamo realizzato tutto in poco più di tre mesi ho firmato il contratto a metà agosto, quando ero in vacanza. Quando abbiamo iniziato c’era molta gente che diceva che non ce l’avremmo fatta. Io sapevo invece che saremmo riusciti. Abbiamo lavorato giorno e notte, le ultime due settimane sono state di fuoco, ma ce l’abbiamo fatta e abbiamo mostrato a tutti cosa siamo capaci di fare».

Il risultato è davvero di grande impatto. «Esattamente quello per cui l’architetto Davide Bruni ci ha voluto - spiega ancora il titolare della Nieder -. In questa stazione che è una delle più frequentate della capitale essendo a piazza di Spagna volevano qualcosa di particolare, di scenico. Sapevano che noi facciamo cose un po’ fuori standard e dunque ci hanno chiamati. Certo con i tempi così stretti è stata una bella sfida». Una sfida vinta per un’opera che brillerà, letteralmente, davanti agli occhi del mondo che accorrerà a Roma per il Giubileo.

I lavori che hanno interessato una superficie di circa 5.000 metri quadri compreso il corridoio di collegamento con Villa Borghese e diretti da Giuseppe Capobianco hanno portato a un miglioramento della funzionalità e del decoro della stazione e si sono svolti in due fasi, una che ha richiesto la chiusura per 80 giorni e l’altra, dal 4 ottobre in poi, per completare il rinnovo.

«La stazione ha iniziato a essere costruita negli anni Settanta - ha ricordato Patanè - è stata aperta negli anni Ottanta e da quel momento non sono stati fatti lavori strutturali, di accessibilità e abbellimento. Ora sono stati fatti tutti e tre tipi di lavori».

«La riqualificazione di Spagna fa parte del primo nucleo di stazioni che facciamo per il Giubileo - ha dichiarato Gualtieri -. Un lavoro gigantesco con problemi non solo estetici che, grazie al partenariato con IGP Decaux ha permesso di investire 15 milioni di fondi pubblici e 40 milioni dal privato».

Ogni centimetro di rivestimento - tutti opera dell’azienda valtellinese - è stato realizzato su misura.

Nella produzione fatta tutta in provincia di Sondrio sono state coinvolte anche altre due aziende locali: la Gritti di Sondrio per i controsoffitti e la falegnameria Botacchi di Chiuro che ha fatto le strutture in legno delle biglietterie.

«Non c’è un centimetro quadrato della stazione che non sia stato rinnovato, anche solo pulito - ha spiegato Zorzan durante l’inaugurazione - È stato rifatto il pavimento, gli arredi perimetrali, le banchine completamente rifatte nei pavimenti, i rivestimenti e sono state posate 100 protezioni dei giunti per la canalizzazione delle acque. Spagna è l’esempio di soluzioni che useremo per le altre 26 stazioni. Ottaviano e Cipro le apriremo in contemporanea tra qualche giorno, poi ci sarà San Giovanni, dopo il Giubileo, le altre nel 2026 saranno appaltate sulla base di progetti esecutivi».

Progetti che potrebbero vedere ancora protagonista la Nieder che intanto sta lavorando per portare a compimento il restyling di Ottaviano e Cipro. «Spero di poter collaborare anche per le altre stazioni» dice Niederfriniger che all’inaugurazione indossava una giacca mimetica «perché la battaglia che sembrava impossibile l’abbiamo vinta».

Monica Bortolotti

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