Economia / Sondrio e cintura
Domenica 22 Dicembre 2013
Rigamonti, cassa
a rotazione per 35
Dopo le festività ripartirà la trattativa. Si mira a difendere i livelli occupazionali - E tra le esternalizzazioni previste dall’azienda non c’è la fase della produzione
Cassa integrazione straordinaria a rotazione per un numero di dipendenti compreso fra le 33 e le 35 unità per i primi sei mesi.
L’accordo non c’è ancora, ma dopo l’incontro di ieri nella sede di Confindustria si comincia a fare chiarezza sui numeri della crisi del salumificio Rigamonti.
I sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil e i lavoratori della rsu hanno incontrato il manager Attilio Pellero e i rappresentanti dell’associazione degli imprenditori. Il punto di partenza era il quadro emerso dall’incontro precedente, con il presupposto della cigs affiancata dalla mobilità volontaria.
«Nel primo semestre del 2014 la cigs riguarderà dai 33 ai 35 dipendenti, con una rotazione – hanno anticipato al termine dell’incontro i rappresentanti sindacali con Vittorio Boscacci della Flai-Cgil -. Si partirà presumibilmente a febbraio e successivamente si valuteranno le soluzioni per il semestre successivo».
Probabilmente le parti si ritroveranno nella giornata dell’8 gennaio. Nel frattempo la società avrà modo di chiarire anche alcuni aspetti relativi al credito e agli affitti. Ci sono degli elementi positivi, anche se c’è ancora molto da lavorare.
«La definizione dei termini della cigs rappresenta un passo in avanti, finalmente abbiamo alcuni punti concreti su cui focalizzare l’attenzione - prosegue Boscacci - Si inizia a costruire il puzzle su titoli ben precisi. Ci sono alcuni paletti ben chiari: ad esempio in caso di cassa in ogni singolo reparto non ci saranno – nel rispetto della legge – ingressi di lavoratori somministrati».
Lo spostamento del tavolo istituzionale ha permesso all’incontro tecnico di entrare nel merito di alcune questioni che vanno al di là dell’accordo sulla cassa. Sono stati presentati da parte dell’azienda alcuni punti legati alla flessibilità. In particolare, l’attenzione si concentrerà sul lavoro nei fine settimana, sull’estensione dei turni in caso di consegne urgenti e sullo spostamento delle maestranze da uno stabilimento agli altri in caso di necessità. Si deve discutere anche della gestione dei piani ferie.
«Tutti questi discorsi sono esterni al confronto sulla cigs, ma siamo disposti ad affrontarli, nel rispetto di quanto previsto dal contratto nazionale. In quest’ottica è stato chiarito il concetto delle esternalizzazioni: abbiamo tolto dal tavolo l’ipotesi di affidare a soggetti esterni i processi di rifilatura, pelatura e affettatura, anche perché il ccnl non lo prevede. Abbiamo voluto chiarire la nostra posizione, da qui non saremmo tornati indietro. L’azienda ha elencato i reparti da esternalizzare - accettazione merci, logistica, prezzatura, manutenzione straordinaria, uffici paga e informatica – rilevando che non riguardano la fase della produzione vera e propria».
Dopo le festività natalizie ripartirà la trattativa. Si punterà verso degli accordi, con l’auspicio – da parte dei sindacati - di chiarire tutti i dubbi sulla cassa e di difendere i livelli occupazionali. Se da un lato, finora, l’azienda non ha trovato l’opposizione a priori dal sindacato, che ha trattato entrando nel merito delle singole situazioni, dall’altro i rappresentanti dei lavoratori possono osservare un miglioramento della situazione rispetto al punto di partenza, segnato - a novembre - da ben 104 mobilità. n
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