Riello, primi interlocutori per la reindustrializzazione dell’impianto di Morbegno

Riello, primi interlocutori per la reindustrializzazione del sito di Morbegno. Nessuna speranza che la Carrier corporation cambi idea sul blocco della produzione nello stabilimento della Bassa valle – la data rimane quella del 30 agosto -, il lavoro di ricerca di acquirenti da parte dell’advisor nominato dall’azienda secondo la procedura attivata al ministero del Lavoro sta andando avanti e comincia a dare i suoi frutti con i primi confronti e anche con qualche visita.

E’ questa la novità più importante emersa ieri mattina dall’audizione nella IV Commissione della Regione Lombardia. Una riunione chiesta dai consiglieri del Pd cui hanno preso parte per la Riello Paolo Comelli, Antonio Nigro, direttore risorse umane e Gino Angelo Redaelli, Alessandra Vaninetti segretaria della Fim Cisl insieme a Paola Marcelli ed Enea Cornaggia (rsu), Alberto Sandro della Fiom Cgil, al sindaco di Morbegno Alberto Gavazzi e a Tiziana Rinaldi, la responsabile dell’osservatorio Lavoro, a nome della Provincia di Sondrio visto che il presidente aveva un impegno concomitante.

«L’advisor sta cercando acquirenti per la reindustrializzazione del sito - ha detto Nigro dopo aver ricordato le ragioni per le quali l’azienda ha deciso di fermare la produzione e di farlo entro il termine perentorio del 30 agosto -. Qualcuno si è già affacciato, qualcuno lo sta facendo. Ci sono state alcune visite allo stabilimento. Possiamo dire che ci sono due, tre interlocutori, uno con cui il confronto è in uno stato più avanzato».

La situazione sarà affrontata insieme ai sindacati lunedì 27 maggio in un incontro che proverà a fare il punto su questi primi progetti di reindustrializzazione. Ben sapendo che comunque si tratta di un processo tutt’altro che facile. E certamente non immediato. «Dobbiamo trovare progetti con investimenti solidi – ha detto Nigro -. Cerchiamo investitori che non siano interessati agli immobili, ma che abbiano piani industriali chiari e sostenibili che garantiscano la tenuta occupazionale. Dal canto nostro diamo la massima disponibilità per la riqualificazione dei dipendenti». E anche ad attivare la cassa integrazione straordinaria, poiché un eventuale progetto di reindustrializzazione richiederebbe comunque tempi più lunghi rispetto a quel venerdì 30 agosto indicato come termine ultimo.

«Anche noi chiediamo un programma industriale di lunga durata che preveda un piano occupazionale volto non solo a mantenere gli attuali lavoratori, ma di crescita – ha detto Vaninetti della Fim Cisl ricordando come il sindacato è vicino ai lavoratori e alle lavoratrici dal 1992, quando la Riello si insediò a Morbegno grazie alla legge Valtellina – considerando che l’area industriale di cui stiamo parlando si estende su una superficie di 38mila metri quadrati. I tempi da qui a fine agosto però sono stretti. Per questa ragione, indipendentemente dalla reindustrializzazione o meno, chiediamo la cassa integrazione straordinaria. La maggior tutela dell’occupazione e del reddito dei 61 dipendenti, che significa 61 famiglie, è e rimane il nostro obiettivo principale».

Che significa anche politiche attive del lavoro. Per questo è già stato fissato per mercoledì 22 maggio l’appuntamento al tavolo provinciale dell’unità di crisi «dove – spiega Vaninetti – affronteremo il tema delle ricollocazione e riqualificazione del personale. Questione da portare avanti a prescindere da quello che accadrà».

Sul mantenimento dell’occupazione e del reddito ha insistito anche Sandro della Cgil non senza aver ricordato che in occasione del primo incontro al Ministero del 9 maggio, i sindacati hanno chiesto all’azienda di ritirare la procedura di chiusura, ottenendone risposta negativa. «Il 27 vorremmo capire quali sono i soggetti eventualmente interessati alla reindustrializzazione – ha ribadito – perché è importante capire e sapere che non si tratta di una speculazione, ma di un progetto serio in grado di dare lavoro non soltanto ai 61 dipendenti attualmente presenti. Dopo tante parole vogliamo vedere finalmente dei fatti».

Stesso auspicio espresso sia dal sindaco di Morbegno - «mi aspetto attenzione da parte della Riello e degli enti pubblici» ha detto -, sia da parte della Provincia che ha garantito la massima partecipazione politica e tecnica e disponibilità a fare quanto le spetta anche in vista di piani di sviluppo industriali.

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