Economia / Morbegno e bassa valle
Martedì 30 Luglio 2019
Riello, accordo raggiunto: la mensa non chiuderà
Alla fine di maggio gli operai e gli impiegati avevano incrociato le braccia per chiedere di non chiudere la mensa. Ora, a due mesi da quell’ora di stop da parte dei lavoratori, si può dire che il risultato è stato raggiungo. I lavoratori della Riello potranno continuare a contare su questo servizio all’interno dello stabilimento. La fabbrica di Morbegno, che in passato ha dato lavoro a centinaia di tute blu - erano 242 alla vigilia della grande crisi del 2012 -, oggi impiega 85 dipendenti ed è di proprietà del gruppo United Technologies Corporation. I dipendenti, occupati nella produzione di scambiatori, ricambi, pannelli solari e caldaie a basamento, dal prossimo mese potranno usufruire del servizio garantito dalla stessa società che lo svolge nella fabbrica di Lecco.
Il pensionamento dell’attuale operatrice a Morbegno, quindi, non determinerà conseguenze negative. Alle tute blu e ai colleghi degli uffici verrà chiesto di versare un contributo aggiuntivo di cinquanta centesimi a pasto. «Siamo soddisfatti», sottolineano i sindacati dopo la definizione di questa soluzione con i vertici societari. La mobilitazione ha infatti determinato gli effetti sperati. Secondo i delegati del sindacato, l’ipotesi di chiusura della mensa emersa in primavera rappresentava un possibile segnale negativo anche per l’andamento dello stabilimento.
Ora, come rilevato dai segretari provinciali di Fim-Cisl Vittorio Cantoni e Fiom-Cgil Alberto Sandro, l’azienda non utilizza più la cassa integrazione. «Non ci sono, attualmente, casi di ammortizzatori sociali di questo tipo nel metalmeccanico, quindi possiamo osservare un miglioramento, da questo punto di vista, negli ultimi due mesi, sia alla Riello, sia nelle altre fabbriche dove si usava questo strumento», rileva Cantoni. Dopo tanti anni - con picchi elevatissimi dal 2008 al 2015 - si tratta finalmente di una situazione positiva. Secondo i dati diffusi dalla Fiom regionale, nel primo semestre del 2019 c’è stato un calo del 60% nell’utilizzo della cig fra i metalmeccanici in provincia di Sondrio rispetto allo stesso periodo del 2018.
Una diminuzione che rispecchia quella generale, dove si registra un calo del 47%. «Ma nel nostro settore si percepisce un clima di stagnazione - rileva Vittorio Cantoni -. Attendiamo la ripresa dopo le ferie estive, che per molte aziende è un periodo caratterizzato da una certa tranquillità, per potere tracciare un bilancio più approfondito».
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