Redditi in aumento: 1.170 euro in più nell’ultimo triennio

Lo studio La Uil del Lario ha analizzato la situazione. Si è passati dai 19.020 del 2020 ai 20.197 del 2022. Nel Lecchese il benessere cresce più che nel Comasco

Il livello di benessere aumenta, nel Lecchese più che nel Comasco, nonostante la crisi e le difficoltà legate ai rincari che l’anno scorso hanno colpito a 360 gradi tutte le voci di spesa delle famiglie.

La Uil del Lario ha analizzato la situazione dei nuclei familiari dei due territori, cristallizzando una condizione in sensibile miglioramento nell’arco del triennio. Il periodo analizzato è infatti quello che dall’anno della pandemia arriva fino a tutto il 2022.

In questi tre anni, i lecchesi che hanno compilato l’Isee hanno messo in luce un costante e deciso incremento dei livelli, considerato che dai 19.020 euro di valore medio del 2020 sono saliti ai 20.197 dello scorso anno, passando per i 19.163 euro del 2021. Un trend che si rileva anche nel Comasco, sia pure su livelli più bassi: dal dato di partenza (17.140) si è infatti cresciuti fino a 18.704 euro di valore medio nel 2022 (17.254 due anni fa).

La lettura è fatta anche in funzione dell’andamento occupazionale rilevato nel periodo in esame. Prendendo a riferimento i dati reperibili dagli Osservatori Statistici Inps, si ottiene lo specchio delle criticità che il lavoratore tipo incontra nel mercato del lavoro comasco o lecchese e che nascono dal rapporto tra tipologia di contratto lavorativo e reddito, con il tasso d’inflazione ed il costo della vita rilevabile nelle due province del Lario.

Durante i dodici mesi dello scorso anno, a Lecco sono state effettuate complessivamente 36.991 assunzioni, solo in parte limitata con contratto a tempo indeterminato (7.901), mentre la quota più consistente è quella relativa ai rapporti a termine (13.383), davanti alle somministrazioni (9.923) e ai contratti intermittenti (3.367). Marginali le altre tipologie cui si è fatto ricorso (apprendistato 1.547, stagionali 870).

Trend analogo nell’altra sponda del Lario, dove il totale di 70.833 ingressi si è articolato in 32.558 determinati, 13.971 indeterminati, 7.985 somministrazioni, 7.763 intermittenti, 5.006 stagionali e 3.550 apprendistati.

I dati Inps, su tutto il 2022, riportano altresì le variazioni di tipologia contrattuale. A Lecco se ne sono contate poco più di 5mila, per la maggior parte dei casi stabilizzazioni da rapporti a termine (4.238). Stessa cosa a Como (10.783 in totale, 9.118 da rapporti a termine).

Per quanto riguarda gli apprendisti trasformati a tempo indeterminato (502 a Lecco e 1.114 a Como) si tratta di rapporto di lavoro che, arrivati alla normale conclusione, sono trasformati dall’azienda presso cui il lavoratore ha svolto il periodo di apprendistato in vero e proprio rapporto stabile. Si parla di “trasformazione” anche se l’attuale normativa prevede il contratto di apprendistato come un contratto indeterminato ab origine.

A fronte di questi dati vi sono quelli relativi alle cessazioni di rapporti di lavoro nel corso del 2022 per via di licenziamenti di natura economica o disciplinare. Nel Lecchese sono 3.169 casi (1.887 erano tempi indeterminati), nel Comasco 6.843 (4.119 i rapporti stabili).

Per quanto riguarda invece le cessazioni avvenute nel 2022 per “fine contratto” se ne contano 17.341 in provincia di Lecco, di cui 6.177 per la tipologia di contratto a termine.

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