Economia / Sondrio e cintura
Sabato 02 Novembre 2013
Raccolta mele
Un altro anno nero
Melavì ha raccolto al momento 230mila quintali
50mila in meno del 2011, colpa della grandine
Quagelli: «I coltivatori devono coprire i meleti»
Al momento attuale sono 230mila i quintali di mele raccolte da Melavì, mentre sulla varietà invernale, la Fuji, gli agricoltori sono ancora al lavoro.
Senza contare la scorsa annata, quella del 2012, che era stata fortemente penalizzata dalla pesante grandinata che aveva quasi azzerato la produzione nella zona di Ponte in Valtellina, il confronto può essere fatto con il 2011: nel 2011 le allora tre cooperative ortofrutticole di Ponte, Villa e Tovo – ora riunite in Melavì – avevano raccolto 281mila quintali di mele. C’è, quindi, un gap di 50mila quintali.
Altro dato interessante è quello delle mele date all’industria: nel 2011 erano 22mila quintali, nel 2013 sono 30mila quintali.
«Il calo riguarda in particolare le Red delicious – spiega il presidente di Melavì, Gianluigi Quagelli -. Nel 2011 le mele rosse raccolte sono state, infatti, 110mila quintali, oggi sono 82mila quintali. Una diminuzione notevole che d’altronde era già evidente in primavera durante la fioritura. Sulle Golden (mela gialla), invece, il calo è inferiore: nel 2011 ne sono state raccolte 115mila quintali, quest’anno 90mila quintali. Questo dato va considerato alla luce della trasformazione attuata, perché una parte dei frutteti di Golden è stata estirpata e trasformata in coltivazione di Gala. La raccolta della Fuji, mela che ha una produzione biennale peraltro, è ancora in atto ma mi pare che si mantenga la prestazione di due anni fa (la produzione nel 2011 era stata di 6.500 quintali), anzi forse quest’anno sarà leggermente superiore».
Melavì era preparata a fare i conti con una flessione della produzione, per la quale ha inciso la grandinata che ha colpito - ancora una volta – la zona di Ponte, oltre che sporadicamente anche i frutteti fra Bianzone e Teglio. «Quest’anno su 230mila quintali, 30mila andranno all’industria e non è poco – aggiunge Quagelli -. Visto quanto successo ancora la scorsa estate, viene da dire che una grandinata la si sopporta, due anche, poi però occorre prendere provvedimenti. Si rilancia il problema della copertura dei frutteti cui i frutticoltori devono pensare. Va detto, inoltre, che il rimborso delle assicurazioni varia in base alla gravità della distruzione del frutto. Se è totalmente distrutto la copertura è vicina alla soglia del 100 per cento, se la mela viene considerata commercializzabile, ancorché di seconda categoria, in termine di riconoscimento dall’assicurazione c’è poco, per non parlare del valore di mercato».
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