Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 06 Febbraio 2019
“Quota cento”, interessa più di mille
«Ma non è detto che ne approfittino»
Sono diverse centinaia i lavoratori che potrebbero andare in pensione
Zamboni (Cgil): «Troppe le variabili: ogni caso è a sé». E c’è chi la domanda l’ha già fatta.
Sono oltre 1200 i lavoratori della provincia di Sondrio con i potenziali requisiti per “quota 100”. E le prime domande, alcune decine, sono già partite anche dalla Valtellina. Nel primo caso non si tratta di numeri ufficiali, ma di una stima che abbiamo realizzato sulla base delle informazioni diffuse dai patronati. Istituti, questi, che forniscono informazioni sia sulle normative, sia sulle posizioni individuali dei cittadini dopo avere curato approfonditi calcoli.
Negli ultimi mesi, come sottolineato in più occasioni dai responsabili delle organizzazioni sindacali alle quali gli stessi patronati fanno capo, c’è stato un gran movimento negli uffici. Le continue notizie su quest’opportunità hanno convinto moltissimi lavoratori a rivolgersi agli operatori per verificare la propria posizione.
Come rileva Luca Moraschinelli, direttore provinciale del patronato Inas-Cisl, dalle sedi sindacali dell’organizzazione di via Bonfadini sono stati contattati i potenziali interessati sulla base delle informazioni raccolte nelle consulenze individuali degli ultimi quattro anni.
Il lavoro svolto è stato molto approfondito, sia a livello nazionale, sia in ambito locale. Potrebbero essere circa 500, in totale, le persone con le carte in regola per presentare la domanda.
«Ma non è detto che tutti utilizzino questa formula: le variabili alla base delle scelte individuali sono molte – precisa Moraschinelli -. Ci sono situazioni molto diverse sia a causa delle tipologie di impiego, sia per le esigenze di ciascun lavoratore». Guglielmo Zamboni, segretario della Cgil, rileva che anche nelle Camere del lavoro, a cominciare da quella di via Torelli di Sondrio dove ha sede il patronato Inca, sono stati censiti oltre duecento lavoratori potenzialmente coinvolti.
Agli sportelli delle Acli c’è stato un notevole interesse nei confronti di questa opportunità e sono state presentate, già da martedì, le prime domande da parte di valtellinesi con i numeri - età e contributi – adeguati a questa soluzione per il pensionamento. Anche Fabio Fancoli, il responsabile provinciale di Epaca Sondrio, che ha ben sette operatori, è impegnato su questo fronte insieme ai colleghi delle sedi valtellinesi e valchiavennasche. Una possibile complicazione è rappresentata dal fatto che, anche se il decreto non è ancora convertito definitivamente in legge, la macchina è avviata.
«Noi da un mese stiamo raccogliendo i nominati dei potenziali interessati, cercando di fornire le informazioni corrette a ogni lavoratore – spiega il funzionario dell’istituto della Coldiretti -. Si tratta di circa 150 casi. Per ora abbiamo presentato circa dieci domande relative a “quota 100”».
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