Economia
Sabato 17 Gennaio 2009
Protestano i lavoratori
della ex <Costa rail>
Protestano i lavoratori dell'impresa di Costa Masnaga appena acquistata dalla società dell'Interporto di Caserta
Ad oltre un mese e mezzo dalla chiusura della vicenda Rsi, che ha portato alla vendita della società alla Interporto di Caserta e alla nascita della New Co “Rsi International Italia Spa”, non si spengono gli strascichi di mancati pagamenti e dissapori tra le maestranze e i curatori della procedura.
Infatti i sindacalisti di Fiom Cgil e Fim Cisl, hanno risposto ad un appello lanciato dai sei lavoratori di Costa Masnaga che hanno perso il lavoro, accettando la mobilità e il prepensionamento, dietro ad un indennizzo economico che avrebbero dovuto ricevere alla fine di dicembre. Cosa che si è verificata solo in parte, come spiega la Fiom: «Per dar vita alla nuova società è stato necessario ridimensionare il numero dei dipendenti. Se allo stabilimento di Roma il taglio è stato di circa 70 dipendenti, a Lecco sono stati solo sei. Per questi ultimi avevamo firmato un accordo secondo il quale le sei persone sarebbero state disposte a accettare il prepensionamento a patto di un’incentivazione economica. Soldi che sarebbero serviti a sostegno del reddito, nei mesi di accompagnamento alla pensione».
Tutti e sei sarebbero riusciti ad andare in pensionamento nel giro di un anno. Le date di pagamento degli incentivi economici erano slittate di mese in mese, fino alla firma ufficiale dell’accordo, avvenuto il 4 di dicembre. In quella data la società subentrante aveva pagato la vecchia Rsi, rendendo disponibili i soldi per pagare i creditori. Il 20 dicembre i sei dipendenti esclusi dal progetto industriale della New Co hanno ricevuto solo il 20% della somma pattuito. Il giorno seguente al pagamento i sei lavoratori hanno contattato il sindacato. Enzo Mesagna della Fim commenta: «Abbiamo scritto una lettera al giudice Mirco Lombardo, che ha deciso di rallentare i pagamenti, al commissario giudiziario Guido Puccio, al liquidatore Marco Riva e all’assessore provinciale Italo Bruseghini, per capire il perché di questi ritardi. Infatti i dipendenti sono i creditori privilegiati, ma in questo caso i soldi sono stati bloccati. Una situazione inaccettabile, perché nel frattempo queste persone si trovano senza un’entrata fissa, e con famiglie a carico».
Italo Bruseghini ieri mattina ha convocato tutte le parti coinvolte in una video conferenza che si svolgerà il prossimo martedì alle 15: «Con ogni probabilità i ritardi nei pagamenti sono dovuti ad una tempistica tecnica che richiedere 90 giorni di attesa dalla data del rogito dell’azienda».
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