Economia / Sondrio e cintura
Sabato 14 Maggio 2016
Popolare di Sondrio: «Oltre 500 milioni
a famiglie e imprese»
Trimestrale: il bilancio al 31 marzo evidenzia coefficienti superiori ai limiti fissati dalla Vigilanza. Ma Borsa e Fondo di risoluzione penalizzano l’utile.
Il primo trimestre 2016 è stato caratterizzato da un andamento della Borsa negativo, che ha penalizzato fortemente il capitolo negoziazione e cessione di titoli. Questo, assieme all’obbligo di versare già ora gli 11,216 milioni di euro al Fondo di risoluzione unico riferiti a tutto l’anno, ha determinato la realizzazione di un utile netto di periodo in calo del 73%, a 22,112 milioni di euro.
Questo il dato finale del resoconto di gestione al 31 marzo del gruppo Popolare di Sondrio, approvato ieri pomeriggio dal consiglio d’amministrazione. Un risultato che si inquadra in un andamento che ha registrato l’aumento del personale di altre 35 unità e un netto miglioramento delle voci relative ai crediti in sofferenza.
«I crediti deteriorati diminuiscono e il relativo grado di copertura sale al 45,61% - spiegano dall’istituto bancario di piazza Garibaldi -. Le sofferenze scendono del 2,01% e il relativo grado di copertura sale al 63,28% rispetto al 61,89% del 31 dicembre scorso. Un grado di copertura che si conferma tra i più elevati a livello di sistema bancario». Risultati importanti corroborati anche dalle rettifiche nette, che scendono del 46,18%, relativamente ai crediti deteriorati, che ammontano a 2.340 milioni di euro, -0,95%, e che costituiscono il 9,76% del totale dei crediti. «Conseguentemente al calo della componente crediti scesa del 46% - spiegano dalla banca - il costo del credito ha mostrato un forte miglioramento, passando dall’1,80% del 31 marzo 2015 e dall’1,63% di fine 2015, all’1% attuale». Nell’ambito dei crediti deteriorati, le sofferenze nette segnano 720 milioni, meno 2,01%, e costituiscono il 3% dei crediti verso clientela rispetto al 3,06% del 31 dicembre 2015.
Sul fronte delle erogazioni a famiglie e imprese La Popolare di Sondrio ha erogato oltre 500 milioni, pur in una condizione di lieve flessione (-0,14%) rispetto al 31 dicembre 2015.
Indicatori patrimoniali
«Gli indicatori di liquidità di breve periodo (LCR-Liquidity Coverage Ratio) e di medio-lungo termine (NSFR-Net Stable Funding Ratio) - spiegano dalla Bps - si attestano su valori largamente superiori ai requisiti minimi previsti per il 2016 (70%) e il 2019 (100%)».
I fondi propri consolidati, compreso l’utile di periodo, al 31 marzo 2016 ammontano a 2.567 milioni, più 0,17% sul 31 dicembre 2015. I fondi propri di vigilanza consolidati al 31 marzo 2016 si attestano a 3.071 milioni, importo comprensivo di quota parte dell’utile relativa al periodo. «I coefficienti patrimoniali al 31 marzo 2016 risultano significativamente superiori rispetto ai livelli minimi fissati dall’Autorità di vigilanza per il Gruppo», sottolineano in Bps. Più in dettaglio, il Cet1 Ratio è al 10,50%, il Tier1 Ratio al 10,51% e il Total capital ratio al 13,23%. Il leverage Ratio (livello di leva finanziaria) è pari al 6,38%, applicando i criteri transitori in vigore per il 2016 (Phased in) e al 6,32% in funzione dei criteri previsti a regime (Fully Phased). «Valori questi ultimi - ribadiscono dal gruppo bancario - tra i migliori nel confronto con i principali Gruppi bancari italiani ed europei».
Quanto alla prevedibile evoluzione, il consiglio d’amministrazione del gruppo Popolare di Sondrio ha sottolineato «il permanere di una politica monetaria volta a favorire la ripresa economica» che lascia intendere che i tassi continueranno a posizionarsi su livelli minimi, influendo negativamente sul margine d’interesse.
«L’estrema instabilità dei mercati finanziari potrà anch’essa pesare in modo sfavorevole - la previsione del gruppo dirigente -. I segnali di una pur lenta ripresa economica in atto, specie in Italia, dovrebbero riverberarsi sull’andamento del mercato creditizio, in termini sia di nuove erogazioni e sia di ulteriore graduale miglioramento della qualità del credito».
Nel complesso, quindi dalla Bps spiegano che «è ragionevole prevedere per il nostro Gruppo un miglioramento reddituale rispetto al primo trimestre».
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