Economia / Sondrio e cintura
Giovedì 26 Maggio 2016
Polemica sul bando sfumato: «Melavì può ripresentarlo»
Parla l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, che risponde alla società agricola Melavì che ha lamentato l’esclusione dal bando per il Piano di sviluppo rurale, tanto atteso dai frutticoltori.
«Non tutto il male vien per nuocere, ma consiglio a Melavì, quando riapriranno i termini per la presentazione di nuove domande, di non arrivare all’ultimo momento a presentarla, perché si sa che problemi e disguidi possono sempre esserci».
Parla l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianni Fava, che risponde alla società agricola Melavì che ha lamentato l’esclusione dal bando per il Piano di sviluppo rurale, tanto atteso dai frutticoltori.
Il presidente di Melavì, Gian Luigi Quagelli, infatti, nei giorni scorsi ha comunicato con rammarico l’esclusione della società, «non per il ritardo nella presentazione della domanda, ma per problemi informatici della Regione – aveva puntualizzato -. Nella fase di immissione dei dati, si è verificato un malfunzionamento del sistema informatico di Regione Lombardia, che ha impedito la corretta validazione della pratica».
A fronte di questa anomalia nel sistema informatico, che la stessa Regione ha riconosciuto e che ha interessato anche altre ventisette aziende in tutta la Lombardia, Melavì si sarebbe aspettata un atto amministrativo di validazione delle domande. Che, invece, non c’è stato. «Visto che si tratta di un investimento rilevante – aveva affermato Quagelli - la società, sostenuta da Confcooperative dell’Adda quale associazione di rappresentanza del movimento cooperativo, ha interpellato un legale di propria fiducia a tutela degli interessi dell’azienda e del settore melicolo valtellinese».
Butta acqua sul fuoco Fava: «Quando un’azienda delle dimensioni di Melavì fa una domanda di questa portata e aspetta le ultime ore dell’ultimo giorno utile per entrare nel sistema della Regione corre il rischio che qualcosa non funzioni. Se fossi stato amministratore di Melavì avrei fatto qualche giorno prima la domanda e non nel tardo pomeriggio dell’ultimo giorno».
Comunque Fava dice di non vedere «una tragedia» in tutto ciò, tenuto conto che, nel giro di poche settimane, verranno riaperti i termini per partecipare nuovamente al Psr. E con un vantaggio in più. «Abbiamo lavorato con la Commissione Europea per dare la possibilità di finanziare non solo la palificazione e le reti dei reimpianti frutticoli, ma anche la messa a dimora delle piante», annuncia Fava. Integrazione, lo ricordiamo, richiesta a gran voce proprio da Melavì nei mesi scorsi.
«Credo che ci siano spazi, dunque, per questa novità – conclude -. Se poi Melavì vuole fare causa alla Regione per l’esclusione lo faccia, sarà il Tribunale a decidere chi ha ragione. In ogni caso consiglio all’azienda, se volesse partecipare nuovamente al bando, di farlo per tempo e di non aspettare l’ultimo giorno».
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