Economia / Valchiavenna
Giovedì 07 Gennaio 2016
Poca neve in quota ma tanti turisti. Grazie allo smog
L’afflusso nelle feste migliore del passato. Dalla pianura molti arrivi in cerca di aria più buona. Ma hanno patito le località mete storiche degli sciatori.
Poca neve, tanti turisti. E adesso che il paese s’è imbiancato, ancora meglio: si preparano le piste di fondo e per le fat bike. Il Centro sportivo di Campodolcino, ritrovo di residenti e villeggianti di tutte le età, sia d’estate, sia nel corso della stagione invernale, è senza dubbio un osservatorio privilegiato sulle presenze. Alla fine delle festività natalizie, il gestore Francesco Zizzi traccia un bilancio positivo.
«Non mi riferisco tanto alla mia attività, quanto alla vivacità che ho riscontrato in paese – spiega - . Fino a pochi giorni fa i campi da calcio e da basket erano occupati da piccoli atleti, c’è stata una buona affluenza. Nel complesso, e forse potrà sembrare inspiegabile, è stata migliore di quella osservata negli anni segnati dall’abbondanza di neve». Niente neve, insomma, ma lo smog in pianura ha determinato una notevole affluenza di turisti, a cominciare dai proprietari di seconde case. E visto che non si sono spesi soldi per lo sci, c’è stata una maggiore capacità di spesa in negozi, bar e ristoranti. Ma da qualche giorno, con l’arrivo della prima spolverata di bianco, le successive precipitazioni e le prospettive di ulteriori nevicate, tutto si avvia verso il rientro alla normalità. Inverno in Valle Spluga vuol dire soprattutto neve. Il prato del centro sportivo si trasforma in una discesa per slitte e bob, i sentieri in tracciati per le mountain bike con appositi copertoni e l’itinerario ciclopedonale in un’apprezzata pista da fondo. Da qualche anno l’anello di sci nordico che parte dalla zona di Portarezza e arriva fino all’Acqua Merla rappresenta una valida alternativa, per gli appassionati della Valchiavenna, alle trasferte in Engadina. «C’è stata la prima battitura e alcuni sciatori hanno già affrontato qualche chilometro di skating o tecnica classica. Ora aspettiamo altra neve per rendere ancora più avvincente il tracciato. Abbiamo anche le bici con le “ruote grasse”, ideali per le escursioni sulla neve. L’obiettivo è la preparazione di un apposito tracciato». Il centro sportivo, con gli spogliatoi messi a disposizione degli sciatori e il parcheggio, costituisce un punto di partenza ideale per gli atleti e i semplici appassionati decisi ad affrontare l’anello. Prossimamente l’area sarà oggetto di un progetto di riqualificazione promosso dall’amministrazione guidata dal sindaco Giuseppe Guanella. L’obiettivo è duplice: da un lato c’è il miglioramento degli spogliatoi, dall’altro la costruzione di uno spazio funzionale dedicato agli eventi, ad esempio i concerti. Il target turistico, infatti, è rappresentato da persone che apprezzano l’offerta sportiva – e non soltanto a livelli professionistici - e gli eventi musicali. «Per il mese di giugno abbiamo già ottanta prenotazioni per un camp di pallacanestro», osserva fiducioso Zizzi.
Nelle località caratterizzate soprattutto dal passaggio di sciatori e ciaspolatori, invece, c’è stato un inevitabile calo nelle presenze. Un caso esemplare è quello del Rifugio della Corte, una delle tappe più apprezzate, nel corso della stagione invernale, dagli appassionati di montagna della Bassa Valtellina, anche grazie alle iniziative promosse da viarie associazioni locali e non. La Corte, alpeggio del Comune di Cosio Valtellino, si raggiunge facilmente da Rasura ed è un ottimo punto di partenza per le escursioni verso il Monte Olano, il Pizzo dei Galli o la Cima Rosetta, quella del rallino e di tante altre salite in tutte le stagioni, compresa la Sky race di rilievo internazionale. «Finora le richieste si sono concentrate soprattutto sui giorni di festa, a cominciare da Natale e Capodanno – spiega il gestore Corrado Morelli -. Il periodo natalizio non è stato purtroppo positivo. Ora dopo questa prima imbiancata - ci sono circa dodici centimetri di neve - aspettiamo altre nevicate e di conseguenza il passaggio di scialpinisti e ciaspolatori». Una presenza ecosostenibile e sempre più rilevante per l’economia della vallata orobica.
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