Economia / Valchiavenna
Mercoledì 08 Febbraio 2017
Piuro riparte dai vigneti di mezza costa
Ieri l’assessore Fava a palazzo Vertemate ha confermato l’impegno della Regione per il comparto. «Daremo una mano per il rilancio della vocazione vitivinicola, più difficoltà per l’aumento delle superfici».
Recupero dei terrazzamenti sulla sponda destra con inserimento di coltivazioni di vite e manutenzione delle aree boscate sulla sponda opposta. Sono questi i due grandi progetti riguardanti il territorio messi in campo da Piuro e oggetto ieri di un incontro, a palazzo Vertemate, con l’assessore regionale all’agricoltura Gianni Fava.
Una delegazione di produttori agricoli locali, il sindaco Omar Iacomella accompagnato dall’assessore allo sviluppo territoriale Giorgio Succetti e il padrone di casa Davide Trussoni, vicesindaco del comune di Chiavenna proprietario del palazzo, hanno accolto ieri l’assessore salito in Bregaglia per conoscere i progetti in fase di studio o prossimi alla partenza vera e proprio.
«L’obiettivo è ambizioso: dopo mezzo secolo di abbandono, l’amministrazione comunale di Piuro punta a recuperare l’utilizzo dei versanti di mezzacosta, una volta coltivati a vigneto, per nuove attività agricole e forestali. Un’area a vocazione agricola tra le più significative nella produzione distintiva e di qualità». L’assessore si è soffermato in particolare sulla vocazione vitivinicola della zona: «La riscoperta del Chiavennasca come idea e la vocazione vitivinicola, insieme a una più efficace gestione del patrimonio forestale, sono due elementi importanti di sviluppo territoriale. A riguardo, in questi giorni stanno uscendo le misure del Piano di sviluppo rurale sulla forestazione e noi ci impegneremo affinché le risorse vengano allocate secondo le aspettative».
La Regione, insomma, promette di dare una mano. «Per quanto riguarda il rilancio della vocazione vitivinicola c’è qualche difficoltà in più per la possibilità di aumentare le superfici vitate, ma su questo confermo l’impegno ad affrontare il problema». L’obiettivo è noto. Riportare la “Chiavennasca” nella zona.
Sui versanti terrazzati è intervenuto anche l’assessore allo sviluppo territoriale del Comune Giorgio Succetti: «Il nostro obiettivo è quello recuperare e rivitalizzare tutto il versante soleggiato di fondovalle della Bregaglia italiana Si tratta di superfici a ronco abbandonate tra gli anni ’60 e ’70. Vogliamo riportare colture che abbiano una certa redditività: luppolo per la birra o frutti di bosco e sottobosco che non entrano in competizione con colture a vigneto esistenti come quelle del vicino versante valtellinese. Su queste iniziative abbiamo il supporto scientifico e agrario della fondazione Fojanini».
Fava ha poi assicurato che tornerà a trovare gli allevatori di montagna per affrontare concretamente la tematica della filiera corta o il rilancio dell’allevamento delle razze in via di estinzione. «Io credo che su questo tema, la zootecnia di montagna, dobbiamo solo fare passi in avanti - ha concluso Fava -. Serve un’azione seria di promozione, un’amministrazione lungimirante che dia una mano. La base imprenditoriale qui è solida, se ci sono idee facciamole camminare con le loro gambe».
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