Piccole imprese, in consorzio è meglio
Undici aziende delle province di Sondrio, Lecco e Como uniscono le loro forze in un “trust” stabile. «Solo così possiamo competere con i grandi gruppi». La filosofia: «Cura artigianale, fatturato industriale».
Undici aziende unite per battere la crisi puntando sulla qualità dell’artigiano e sulla produttività industriale. È nato con questo spirito il Consorzio stabile Como Lecco Sondrio srl, composto da Clv Costruzioni lariane valtellinesi srl, Della Mina Ernesto srl, Edilcaraccio srl, Edilfist Costruzioni srl, Edilizia Colombini srl, Mds impianti srl, Noghera costruzioni srl, Quaini impianti elettrici srl, Rasero srl, Taglio calcestruzzi srl e Termoidraulica Domaso srl.
Il Consorzio stabile è frutto di un’idea nata da alcuni componenti dell’associazione “Salvo buon fine”, attiva da alcuni anni nella tutela degli interessi delle imprese delle province di Sondrio, Como e Lecco.
Il management è di estrazione industriale e la proprietà che lo ha scelto è legata al mondo dell’edilizia, con una particolare connessione con il settore artigiano. Non si tratta di una scelta casuale, ma di una specifica visione imprenditoriale.
«All’interno di questo gruppo è maturata la consapevolezza di poter unire le forze per affrontare le sfide del mercato, puntando su imprese scelte per serietà e competenze dopo un’accurata selezione - dice il presidente Valerio Abate, titolare di Welding, società di Piantedo -. Per i piccoli non è facile conquistare opportunità nei lavori più importanti, come ci ha dimostrato l’esperienza di Expo. Ora noi, in linea con la filosofia che privilegia le reti d’impresa, abbiamo voluto unire le forze in un consorzio stabile che coordinerà ben undici realtà. In una prima fase cercheremo di costruire ulteriori alleanze con partner rilevanti, tenendo presente che il fatturato complessivo degli aderenti al nostro consorzio si avvicina ai 30 milioni di euro».
Un Consorzio stabile non è un’associazione temporanea, ma è frutto di un’unione stabile e strutturata, con tanto di consiglio d’amministrazione, forte della presenza di varie professionalità. «Non parteciperemo a molte gare: cercheremo di concentrarci su lavori di un certo peso, in modo da creare occasioni per più soggetti del Consorzio. Vogliamo dire basta alla logica dei subappalti da parte di altri soggetti, puntando su una struttura snella, in modo da evitare costi elevati di gestione e creare le condizioni per essere competitivi. Il lavoro che si conquisterà verrà suddiviso fra le società del Consorzio. Una realtà che, nel suo complesso, è molto rilevante anche in termini di fatturato nel panorama delle tre province».
Finora la maggior parte delle aziende si è occupata di lavori da poche centinaia di migliaia di euro, anche se alcune delle undici aderenti ha partecipato anche ai lavori dell’Esposizione universale.
«Ora, invece, ad esempio, si potrà passare dalla costruzione di una villetta al complesso residenziale, oppure alla riqualificazione di edifici di pregio, anche grazie alla presenza stabile nella struttura di figure di professionisti come un architetto e di aziende specializzate, per esempio nello smaltimento, oppure ne restauro. La nostra filosofia d’azione è chiara: cura certosina del lavoro, fatturati da industria».
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