Per caso avete lasciato
2,8 miliardi di euro in Svizzera?

C’è un tesoro dimenticato dai nostri vicini: vi hanno contribuito anche i frontalieri. Si tratta del “secondo pilastro” legato alle casse pensioni

C’è un tesoro dimenticato, una cifra da capogiro – 3miliardi di franchi (2,8 miliardi di euro) – involontariamente dimenticata dai legittimi proprietari. Un tesoro che si trova su 632mila conti di casse pensioni custoditi nella vicina Svizzera. Si tratta del cosiddetto “secondo pilastro”.

E vi hanno contribuito anche i comaschi, che possono chiederne conto. Una buona parte di questi soldi appartiene infatti a cittadini italiani che hanno lavorato nei diversi Cantoni della Confederazione.

Che cos’è accaduto? Questi lavoratori, spesso non a conoscenza sino in fondo dei loro diritti, non hanno ritirato quanto versato o ora il Governo di Berna, ligio al proprio dovere, vuole (ri)consegnare a ognuno quanto dovuto. Tanto che è stato persino lanciato un appello affinché chi ritenga di avere diritto al “secondo pilastro” si rivolga direttamente alla cassa centrale (Ufficio centrale del Secondo Pilastro, Berna) oppure chiedere l’assistenza di un patronato o di un’organizzazione sindacale. I numeri dicono che solo nell’ultimo biennio i fondi “dimenticati” superano i 380 milioni di franchi (360 milioni di euro).

L’invito dei sindacati è a rivolgersi ai patronati. Per recuperare quei soldi dimenticati.

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