Economia / Sondrio e cintura
Lunedì 09 Settembre 2024
Pensioni, a Sondrio ancora le più povere della Lombardia
L’importo medio lordo mensile degli assegni è di 897 euro
Salari bassi che generano pensioni altrettanto povere, le peggiori di tutta la Lombardia (esclusa la gestione dei dipendenti pubblici) che lo diventano ancora di più quando il percettore è una donna.
Un fenomeno che si trascina da tempo come denunciano i sindacati e come mostrano i dati. Non solo i numeri della Cgia di Mestre sugli stipendi 2022, uno studio dell’Istituto Tagliacarne che ha preso in esame le retribuzioni tra il 2019 e il 2021 nelle 107 province italiane ha infatti evidenziato non solo che la Valtellina è una delle 22 aree in cui un lavoratore dipendente ha perso in media 312 euro, a fronte di una crescita nazionale di circa 301 euro, ma si colloca anche tra le province con la busta paga più leggera: novantaquattresimo posto con 6.604 euro, la metà della media nazionale e con un passo indietro del 13% nei tre anni presi in considerazione, in una graduatoria guidata da Milano con un reddito medio di 30.464 euro.
Un dato che si ripercuote anche sulle prestazioni pensionistiche. L’analisi del Centro studi della Cgil sulle pensioni erogate nel 2022 in provincia di Sondrio, complessivamente 68.104 assegni, di cui 46.155 maturati nel privato, mostra che l’importo medio lordo mensile degli assegni, esclusa la gestione dei dipendenti pubblici, è di 897 euro, il più basso della Lombardia. Inferiore di 247 euro (-22%) alla media regionale che è di 1.144 euro.
La pensione di anzianità lorda media erogata in provincia è di 1.590 euro, una cifra inferiore rispetto alle medie nazionali e regionali: l’81,5% dell’assegno medio lombardo e l’89,4% della media italiana con differenze importanti tra gli importi lordi medi erogati agli uomini - 1.725 euro - e alle donne: 1.157 euro (il 67% di quella degli uomini).
Anche l’assegno di vecchiaia è inferiore alla media lombarda e nazionale: l’importo medio lordo è di 595 euro, pari all’82% del dato lombardo e all’81,6% di quello nazionale. Il divario di genere è presente anche nelle pensioni di vecchiaia: l’importo lordo medio di quelle erogate agli uomini è di 735 euro, mentre quello delle donne è di 542 euro (il 73,8% circa rispetto agli uomini).
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