Economia / Valchiavenna
Mercoledì 21 Ottobre 2015
Pastificio Moro: garanzie e piatti
rivolti al futuro
Illustrati a Expo gli obiettivi di crescita. Visioni ha lodato i progetti intrapresi e ha promesso. «La società è nata a Chiavenna e resterà in questa città».
«Il nostro obiettivo è la crescita: vogliamo portare avanti i progetti intrapresi dai fratelli Moro. Lo faremo senza dubbio a Chiavenna».
Mario Visioni, il nuovo presidente del consiglio di amministrazione del Pastificio di Chiavenna, ha le idee chiare e le ha illustrate ieri a Expo.
Il cluster dei cereali e dei tuberi ha ospitato la presentazione della pasta di segale dell’azienda chiavennasca, curata dall’amministratore delegato Fabio Moro, dal responsabile della produzione Andrea Moro e da Silvana Zoanni, responsabile della qualità dell’azienda di Prata Camportaccio.
Al centro dell’attenzione ci sono state alcune novità produttive ma, vista la centralità di questo momento, è stato inevitabile soffermarsi sul futuro dell’azienda chiavennasca passata nelle mani di Alto Capital III, fondo di private equity gestito e promosso da Alto Partners Sgr Spa. «Tutto è nato dal nostro interessamento per una società che riteniamo una notevole opportunità di investimento in un settore rilevante come quello delle paste speciali, ad esempio senza glutine o per bambini, senza dimenticare il pizzocchero – ha spiegato Visioni -. Ma ci è piaciuto molto anche il progetto di diversificazione della produzione portato avanti dai fratelli Moro, ad esempio con il grano saraceno. In più c’è il progetto Integralbianco, molto interessante per il futuro della produzione e naturalmente la pasta di segale. Il Pastificio di Chiavenna è leader in questo settore sia per capacità industriale, sia commerciale».
Visioni ha aggiunto che l’attività di private equity è basata sull’investimento di capitali in società di dimensioni simili a quelle del Pastificio di Chiavenna, con orizzonti di sviluppo. «Investiamo per far crescere le aziende sia in termini di redditività, sia di dimensioni e personale, nel giro di un periodo che potrebbe essere di sei, otto anni. Ci sono tutte le premesse per poterlo fare. Ci sono i prodotti, c’è una tradizione di capacità imprenditoriale. I fratelli Moro (che mantengono i propri ruoli operativi in azienda e una partecipazione del 18% nel Pastificio, ndr) sono molto bravi in questo compito, noi li vogliamo supportare per portare avanti insieme questo percorso».
Il presidente del Cda ha aggiunto che non c’è alcun rischio di spostamento dell’attività. «Il legame con il territorio è fondamentale, vorrei tranquillizzare tutti anche da questo punto di vista. La società è nata a Chiavenna e resterà in questa città. Non c’è alcun interesse o volontà di trasferimento. Il pizzocchero, prodotto ancorato alla provincia di Sondrio, fa da traino anche per gli altri nella grande distribuzione. L’Igp è importante, rafforzerà questa presenza sul mercato. Ma il marchio dei Moro è ancor più significativo».
Al di là delle vicende societarie, c’è stato spazio per osservare il gradimento raccolto dalla presentazione delle tre varietà di pasta, curata dallo chef Mattia Giacomelli, di fronte a un pubblico numeroso in un’altra serata da record per Expo.
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