Economia / Tirano e Alta valle
Mercoledì 08 Aprile 2015
Pasqua da record: trecentomila auto lungo la Statale 36
Valtellina e Valchiavenna sono state prese d’assalto. Sulle piste da sci pienone nonostante il vento. Bene anche gli agriturismi della media montagna.
Magari col giubbino allacciato fino al collo, ma, i turisti di prossimità, quelli che sono soliti raggiungerci per Pasqua e Pasquetta, non si sono fatti scoraggiare né dal freddo né dal vento.
Anzi, sono approdati in massa in Valtellina e Valchiavenna vuoi nelle località sciistiche per antonomasia della nostra provincia, vuoi nelle località più di fondovalle, andando, poi, a “ripiegare”, soprattutto a Pasquetta, sui ristoranti tipici della zona, piuttosto che sugli agriturismi.
Basti dire che fra venerdì della scorsa settimana e lunedì di Pasquetta sono transitati lungo la Statale 36 del Lago di Como e dello Spluga qualcosa come 290mila veicoli, volume di traffico terzo, per grandezza, nel medesimo periodo, in tutta Italia, fatto primo quello registrato sul Grande Raccordo Anulare di Roma (500mila veicoli) e quello registrato lungo l’autostrada Roma-Aeroporto di Fiumicino (300mila veicoli).
Gran traffico anche lungo la Statale 38 dello Stelvio, peraltro, considerato che, già nella mattinata di Pasquetta, il movimento era dato in consistente aumento fra Sondrio e Morbegno, con punte di traffico notevoli in crescendo verso il pomeriggio-sera. Anche se non è stata paralisi, comunque, si è trattato di un indicatore chiaro della presenza di numerosi turisti di prossimità tanto in Valtellina quanto in Valchiavenna.
Che, probabilmente, restando in Valtellina, hanno raggiunto le mete sciistiche vuoi per approffittare dell’ultima neve di stagione, vuoi per chiudere gli appartamenti in affitto o le seconde case di proprietà.
«Un gran movimento si è registrato a Bormio paese e nel comprensorio - ammette Valentino Galli, presidente di Skipass Livigno e membro del cda della Sib, Società Impianti Bormio -, anche per via di quel catalizzatore di pubblico che è rappresentato dai “Pasquali di Bormio”, per quanto, invero, le performance degli impianti di risalita bormiesi non siano state proprio da record. Ma è anche comprensibile, sia per il fatto che spirava un vento, comunque, fastidioso, sia per il fatto che la neve comincia ad essere “primaverile”, quindi piuttosto bagnata e non ottimale da praticare».
Esattamente il contrario di quanto accade a Livigno, dove, invece, la neve è più invernale che mai. «Qui registriamo temperature ancora molto basse - assicura Galli -, tant’è che, stamattina, (ieri, per chi legge, nda), ci siamo svegliati con un bel – 15°, e, quindi, con piste sono ancora molto godibili. Basti dire che a Pasquetta avevamo 10mila sciatori sulle piste da sci e a Pasqua poco più di 9mila. Non sono numeri da record, ma, pur sempre del tutto rispettabili e soddisfacenti, considerato anche un certo fastidio prodotto dal vento, mai, tale, però, da far chiudere gli impianti».
Semmai un poco inferiore agli altri anni il movimento in paese in termini di veicoli in circolazione «che ci danno la misura della frequentazione in atto - aggiunge Galli -. Ad esempio abbiamo notato la presenza di molti meno camper, tutti erano concentrati nelle sette aree di sosta attrezzate, che ne contengono 500, quindi non pochi, però, non c’è stata l’invasione degli anni scorsi dove venivano parcheggiati ovunque, in paese».
Ottimo andamento anche a Santa Caterina Valfurva e del tutto soddisfacente, soprattutto, a Pasquetta, anche nella media Valtellina, ad Aprica e in Valmalenco. Aprica, peraltro, si è guadagnata anche la citazione in apertura del servizio dedicato a Pasquetta del Tg 1 delle 13.30, mentre, sul Tg 3 si è tornati sulla polemica innescata dal pagamento dell’Imu sugli impianti con interviste a Giorgio Nana, sindacalista Cgil di Lanzada, Livio Lenatti, direttore Fab, del Palù, e Valeriano Giacomelli, ad Sib Bormio.
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