Obiettivo cineturismo. «Il Lario un luogo ideale per chi crea film e serie»

L’incontro Il territorio, il suo brand e il suo potenziale al centro di un incontro a margine del Festival di Venezia: «Ora si passi da una promozione di massa a una mirata»

LECCO

Il turismo di chi ama il cinema è una delle opportunità che si aprono al contesto del Lario, inteso nel suo insieme composito: lago, paesaggio, montagna e cultura.

Una possibilità concreta e di grande fascino oggetto di analisi ieri al Festival del cinema di Venezia nel corso dell’evento “Lago di Como: le produzioni cinematografiche e lo sviluppo del cineturismo”, secondo appuntamento del programma di iniziative organizzate da Lariofiere nell’ambito della Mostra internazionale dell’Arte Cinematografica, su incarico della Camera di Commercio di Como-Lecco e con la collaborazione della Fondazione Ente dello Spettacolo. Presenti ieri anche il sindaco di Como Alessandro Rapinese con l’assessore al Turismo Enrico Colombo.

L’incontro ha approfondito il tema del cineturismo come strategia di promozione e valorizzazione di una destinazione turistica, ha analizzato reputazione, indotto e qualità della vita del territorio e messo a confronto gli effetti sulla percezione del sistema Lago presso i visitatori prima e dopo dell’avvento di una produzione cinematografica.

Dall’evento è emerso quanto il cinema influenzi anche le scelte turistiche del pubblico finale, richiamato dalle bellezze, dalle storie, dal glamour raccontati sul grande schermo.

Sarà compito enti pubblici, imprenditori e professionisti del settore mettere a sistema gli strumenti e le azioni utili ad attrarre sempre più produzioni cinematografiche e quindi aumentare l’indotto diretto ed indiretto creato dal cineturismo.

L’incontro, introdotto e moderato dal direttore di Lariofiere Silvio Oldani, ha generato diversi spunti di riflessione: Fabio Dadati, presidente di Lariofiere, ha confermato che «la volontà è quella di lavorare sul turismo, puntando sul digitale e quindi anche l’audiovisivo. Le aree del centro lago vengono scelte, per reputazione, da grandi produzioni internazionali, che diventano però elementi “alieni” e che vivono dinamiche autonome rispetto al territorio. Dobbiamo passare da una promozione di massa ad una mirata, rivolta a produzioni, registi e attori non di consumo, ma di sostanza, perché ci sia uno sviluppo armonico e duraturo e sostenibile. Il nostro impegno è creare un ambiente, un ecosistema accogliente ed efficiente per le produzioni di film e serie - e prosegue confermando - l’impegno di sviluppare una realtà sistemica per creare un ambiente accogliente per le produzioni, al fine di ottenere ricadute positive e autentiche sul territorio. È un lavoro puntuale con la Camera di Commercio, le associazioni di categoria, gli enti locali e la Fondazione, ottenendo un cineturismo sul Lago di Como arricchente per il territorio».

Il dibattito è continuato con gli interventi del presidente di Villa Erba Filippo Arcioni: «Storia e cultura sono elementi caratterizzanti di Villa Erba. Il cinema è il trait d’union tra i due, grazie al mito di Luchino Visconti che continua a pervaderei nostri luoghi. Le produzioni cinematografiche rappresentano ora per Villa Erba un’importante opportunità da coltivare e sviluppare». Si è raccontata l’esperienza della regista Guia Zapponi che ha scritto una sceneggiatura ambientata tra il territorio comasco e le montagne lecchesi.

Massimo Scaglioni, professore di Storia dei media all’Università Cattolica di Milano, ha confermato che: «Il brand “Lake Como” è ormai riconosciuto a livello internazionale al pari delle città e dei territori italiani più celebri». Sono poi intervenuti: Mauro Piazza, consigliere di Regione Lombardia, Cristina Priarone, direttore generale di Roma Lazio Film Commission Presidente di Ifc e mons. Davide Milani presidente Fondazione Ente dello Spettacolo.

La presenza del brand Lago di Como al Festival di Venezia proseguirà fino a sabato, coinvolgendo soprattutto gli operatori della film industry.

© RIPRODUZIONE RISERVATA