Economia / Circondario
Giovedì 17 Settembre 2015
Non c’è il rilancio della Erc
Addio a cento posti di lavoro
L’incontro in Provincia formalizzata la chiusura dell’impresa di Calolzio in difficoltà da otto anni
Ex Erc di Calolzio: dopo otto anni e tre fallimenti è arrivata a conclusione la storia imprenditoriale ed occupazionale dell’azienda che produceva materiale elettrico ed elettronico. La fine di tutte le speranze dei cento dipendenti e dei sindacalisti, che tanto si sono spesi in questi anni, è arrivata ieri in un incontro in Provincia. Il 9 ottobre arriverà a conclusione l’anno di cassa integrazione straordinaria. Poi per i 100 lavoratori non resterà che la mobilità.
Come spiega Elena Rossi, sindacalista della Fiom-Cgil, «l’incontro in Provincia è stato la presa d’atto dell’ epilogo di una vicenda che vede una realtà importante del territorio, la Onyx (ex Erc ) arrivare alla fine di un percorso lungo otto anni, segnato da tre fallimenti. E che ha visto i dipendenti coinvolti in ammortizzatori sociali da ormai cinque anni. Un percorso - sottolinea Elena Rossi - che durante il quale il sindacato ha lavorato con il massimo impegno su un unico obiettivo, proteggere i posti lavoro». E, invece, l’olandese Viapaq ha fatto sapere di essere disposta a proseguire l’attività solo con tre dipendenti (su 100) e che la sede di lavoro non sarà quella di Calolzio. Giovedì scorso, i sindacalisti di Fiom e Fim avevano incontrato i lavoratori per spiegare loro le intenzioni della proprietà. Ieri l’incontro in Provincia che è servito «per informare le istituzioni su quanto è avvenuto nella storica azienda. Il rammarico - sottolinea la sindacalista della Fiom - è che al confronto sia mancata l’attuale direzione della Viapaq. Probabilmente un’ assenza voluta per sottrarsi ad eventuali spiacevoli interrogativi di merito. Ora sia il Comune di Calolzio sia la Provincia si sono resi disponibili ad accompagnare i lavoratori in percorsi attivi per la ricollocazione. Resta comunque difficile dare risposte occupazionali in un territorio che continua a perdere pezzi industriali. A questo punto, tutti dovrebbero farsene carico. Nei prossimi giorni - conclude la Rossi - si terranno le assemblee con i lavoratori per definire le procedure necessarie per accedere agli ammortizzatori sociali».
A gennaio, l’olandese Viapaq aveva siglato un accordo di affitto degli impianti che doveva servire come premessa per riavviare l’attività produttiva della ex Erc. Un rilancio che non si è concretizzato e che ha spinto in un baratro occupazionale cento persone.
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