Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 03 Dicembre 2014
«Noi verso lo sciopero, il 2014 anno peggiore dall’inizio della crisi»
Cgil e Uil sulla manifestazione del 12 dicembre. Mille i posti di lavoro persi nell’ultimo anno. «E non ci sono prospettive rosee per il futuro».
Lo sciopero generale indetto da Cgil e Uil per il 12 dicembre vuole spingere il Governo ad attuare riforme e provvedimenti che siano veramente in grado di creare lavoro e tutelare i lavoratori stessi e tutti i cittadini, ma le motivazioni che lo animano a livello locale partono anche da una situazione economica molto critica e pesantemente influenzata dalla crisi.
«Il 2014 - ha spiegato Giocondo Cerri, segretario generale della Cgil della provincia di Sondrio - è stato l’anno peggiore dall’inizio della crisi. La gente spende di meno, quindi sono inferiori i volumi produttivi e, anche quando questi ultimi reggono, sono minori i margini per le nostre imprese. Ne conseguono meno assunzioni, o comunque assunzioni con contratti precari e una “massa” salari inferiore».
Queste considerazioni del segretario generale della Cgil di Sondrio sono supportati anche da alcuni numeri e dati quantomeno allarmanti: dall’inizio della crisi sono stati persi in Valtellina e Valchiavenna settemila posti di lavoro, di cui mille solamente nell’ultimo anno. Soffre molto il settore dell’edilizia i cui impiegati, 3.468 nel 2010, sono scesi agli attuali 2.374. Anche in uno dei settori più in salute, quello dell’energia idroelettrica, ora ci sono 450 addetti contro i 1.600 di 20 anni fa e per il prossimo anno sono previsti tagli al personale impiegato per almeno 50 unità.
In agricoltura, la raccolta delle mele si è rivelata ottima per quanto riguarda i volumi, ma il prezzo di vendita del prodotto è calato e, soprattutto, proprio nella raccolta è stato utilizzato meno personale rispetto al passato; la raccolta delle uve ha fatto invece registrare un 30% in meno rispetto all’anno scorso.
Si sono ridotti i margini anche per quanto riguarda il settore manifatturiero «anche perché l’embargo nei confronti della Russia - ha spiegato Cerri - rallenta tutta l’economia europea». «Alle imprese - ha proseguito il segretario generale della Cgil di Sondrio - mancano le risorse per investire o c’è difficoltà nell’accesso al credito e aumentano sempre i costi di produzione. La provincia di Sondrio è tra le ultime in Italia per le infrastrutture produttive e quest’anno non abbiamo avuto nessuna start-up e in Italia solo altri tre territori fanno registrare questo dato».
Se poi ci si mettono anche i tagli per gli enti pubblici (l’amministrazione provinciale, ad esempio, vedrà ridotto il suo bilancio da 23 a 12 milioni di euro, di cui 8,5 ora rappresentano costi fissi per i dipendenti), il quadro per il 2015 è tutt’altro che roseo.
«Per l’anno prossimo - ha concluso Giocondo Cerri - mi rifiuto di dare numeri. Non c’è riscontro oggettivo alle speranze di un 2015 diverso. Inoltre, anche in Svizzera è previsto un 30% in meno di lavoratori nel settore dell’edilizia e questo inciderà sui frontalieri».n
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