Economia / Valchiavenna
Giovedì 01 Settembre 2016
«Niente soldi se restano due consorzi»
Valchiavenna: l’assessore al Turismo, Omar Iacomella: «Se la situazione non cambia, valutiamo questa ipotesi». Il nuovo direttivo della Comunità montana chiede un cambio di passo sul turismo: «Un solo ente per il territorio».
«Due consorzi turistici sono troppi: la Valchiavenna va promossa con un solo ente». Il cambio di direttivo in Comunità montana determina anche una rottura con il passato. L’amministrazione guidata da Cinzia Capelli aveva infatti sostenuto l’esistenza di due consorzi, uno a Madesimo e l’altro con sede a Chiavenna, mentre ora il nuovo assessore al Turismo, Omar Iacomella, che a luglio ha preso il posto di Luca Tognotti, non ha dubbi. «Siamo una sola valle e dobbiamo essere forti con un solo marchio che esprima tutto il meglio della nostra offerta».
Il direttivo Capelli aveva lanciato l’idea, senza dubbio interessante, di una cabina di regia del turismo, per esprimere la linea e guidare i consorzi. «Questo organismo non ha mai operato, quindi non cancelleremo niente di concreto. Ma non guardiamo al passato istituzionale, concentriamoci sul turismo del futuro», premette il sindaco di Piuro. Iacomella è consapevole delle difficoltà che si presentano per mettere d’accordo Madesimo e il resto della Valchiavenna.
«Se avessimo sommato i bilanci dei due consorzi e ottimizzato le uscite avremmo messo in campo politiche molto più efficaci. Ora vogliamo dirlo chiaro: se non ci sarà unità d’intenti, siamo disposti a valutare l’ipotesi di non finanziare più i singoli consorzi. Se la soluzione dovesse essere questa, non avremo paura a metterla in pratica. L’unione è necessaria, e non perché ci vogliamo schierare con uno o con l’altro. Lo richiede il mercato, lo vuole il territorio. Tra l’altro, credo che a livello di competenze espresse dal management si potrebbe costruire una squadra più forte. Usiamo una metafora calcistica. Unendo due squadre di paese si può puntare al salto di categoria. Altrimenti rischiamo di doverci accontentare».
Vari operatori e turisti hanno definito deludente la stagione estiva a livello di presenze e qualità dell’offerta. «Siamo una valle che spesso si ferma alle feste paesane, dobbiamo fare di più sia a livello di contenuti, sia di promozione. Le sagre di paese creano comunità, sono molto preziose. Ma non possiamo chiamarle iniziative turistiche e ritenere che possano richiamare del pubblico. Ci vogliono eventi e strategie di qualità per competere su un mercato molto vasto, con competitor decisamente all’avanguardia - aggiunge Iacomella - . Non fatemeli citare, perché li conosciamo benissimo».
Anche le criticità a livello di comunicazione sono note. Ad esempio si osserva ancora la presenza di pdf in lingua italiana per gli appuntamenti e di doppioni come madesimo.com e madesimo.eu. «Senza dubbio il miglioramento della strategia passa anche dalla soluzione dei problemi e dall’utilizzo delle nuove opportunità. In concreto, va bene la carta, ma sul web dobbiamo essere innovativi ed efficaci. Il mondo va in questa direzione».
Intanto è presto per i bilanci della stagione, ma alla fine di agosto varie strutture sono già chiuse. Senza contare quelle che non sono neanche state aperte. «Gli alberghi soffrono - continua il neo assessore -. Non ci sono risorse adeguate per investire nella riqualificazione. Non è facile, ma non si può pretendere che i contributi arrivino dal pubblico. È un’impostazione sbagliata: l’imprenditore deve fare il proprio mestiere. Agli enti pubblici tocca il compito di fare da motore dello sviluppo con una strategia virtuosa. Lo faremo con la Strategia delle Aree interne che riguarda l’intera valle».
Non si può dimenticare che la scelta del consorzio di Madesimo non è stata un capriccio del Comune, ma una scelta supportata da gran parte delle aziende. «Dalle prossime settimane - è la conclusione - faremo in modo di coinvolgere gli albergatori di tutta, e dico tutta, la Valchiavenna, nella discussione, per poi passare alle altre categorie. Ai nostri tavoli non dovranno esserci preclusioni o presunzione di saperla più lunga degli altri. Bisognerà trovare una quadra insieme. Lasciamo alcuni mesi per pensarci ai singoli consorzi, poi prenderemo delle scelte chiare. Noi abbiamo già deciso».
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