Economia / Morbegno e bassa valle
Mercoledì 30 Ottobre 2024
Museo del Bitto a Morbegno:
l’idea piace a Coldiretti
Si continua parlare di quel Museo del formaggio che l’imprenditore Antonio Tirelli, presidente e amministratore delegato di Iperal, vorrebbe si realizzasse a Morbegno che del formaggio, del Bitto in particolare e delle valli laterali dove si produce, è epicentro storico. Proposta quella di Tirelli che punta a valorizzare l’arte casearia come strumento attrattivo sotto il profilo turistico e che sta raccogliendo consensi da più parti. Fra chi vede di buon occhio l’intuizione del noto imprenditore c’è anche Sandro Bambini, presidente di Coldiretti Sondrio, che mette però in guardia da anacronistiche operazioni nostalgia, «che rischierebbero di non parlare di quello che è oggi il comparto, per questo più che un museo vedrei meglio una galleria d’arte casearia contemporanea».
Per Bambini l’idea lanciata da Tirelli è «indubbiamente da considerare perché vuole valorizzare tutto il settore, l’importante è che sotto non vi sia solamente un’impronta nostalgica. La sensazione che mi dà sempre il museo è quella di mettere in mostra qualcosa che non c’è più . In questo caso invece dovrebbe essere sì una valorizzazione della nostra storia, del nostro passato, ma capace poi di spingere verso il futuro , di proiettarci verso qualcosa di importante. Altrimenti mi viene in mente qualcosa di simile che si stava pensando, e che non si è più fatto, a Ponte sulla mela».
E continua: «Insomma ricordare le nostre radici e le nostre tradizioni va bene, soprattutto nei confronti di chi non le conosce, così come va bene ricordare il sacrificio ad esse legati, ma ricordiamoci che il sacrificio è ancora attualissimo. Si lavora con tecnologie e mezzi diversi, ma ancora oggi chi va in alpeggio continua a fare fatica, forse non quella dei nostri nonni, ma rispetto a chi lavora in pianura piuttosto che a chi è impegnato in un’altra attività le differenze ci sono e si sentono». Quindi cosa dovrebbe contenere il Museo del formaggio per completare la sua offerta?. «Non dovrebbe essere qualcosa di statico che rappresenti quello che un giorno magari non ci sarà più . Per capire in che modo realizzarlo bisognerebbe chiedere a qualcuno che è più esperto di me, ma mi piacerebbe più che un museo in senso classico, da dinosauri, qualcosa più vicino all’arte contemporanea».
La location morbegnese sarebbe quella giusta. «Morbegno è il posto migliore per realizzare il progetto, anche perché è la città del Bitto dove confluiscono le Valli del Bitto, ma ripeto il futuro progetto, che magari più che un museo chiamerei galleria d’arte dovrebbe avere una visone ampia e proiettata al futuro e sono convinto che ci sarà chi ha voglia di raccontare e raccontarsi e presentarsi come è attualmente. A Morbegno ci sono delle belle antine storiche dove il Bitto ha stagionato per anni: se l’alpeggio è il punto di partenza, il formaggio si fa tanto anche in cantina chi storicamente lo conservava e anche questo aspetto potrebbe essere tenuto in considerazione».
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