Economia / Tirano e Alta valle
Sabato 13 Settembre 2014
Multe per il gasolio
«Sentenza europea
“salva” i camionisti»
«La questione è analoga a quella posta dai nostri autotrasportatori che fanno il pieno di carburante a Livigno», spiega il senatore Crosio
«Confidiamo che dopo la sentenza della Corte di giustizia europea la questione si chiarisca».
A distanza di alcuni mesi dal pubblico appello degli autotrasportatori locali, obbligati a pagare le imposte sul carburante acquistato a Livigno negli anni scorsi, e già regolarmente dichiarato, sulla base della discrepanza della definizione di “serbatoio normale”, interviene nuovamente il senatore leghista Jonny Crosio. È di 8 settimane fa la sua interrogazione presentata ai ministri per le Infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi, e per l’Economia e le finanze, Pier Carlo Padoan. Ed è di mercoledì la sentenza della Corte di giustizia europea che si è espressa sulla controversia dell’autorità tedesca che pretendeva di tassare il carburante che un’impresa di autotrasporti comprava in Olanda, dove il prezzo è più basso, perché contenuto in un serbatoio fatto installare successivamente all’acquisto.
«La questione è analoga a quella posta dai nostri autotrasportatori che fanno il pieno di carburante a Livigno – spiega il senatore Crosio –: per il fisco tedesco il serbatoio non montato dal costruttore non rientra tra i serbatoi normali definiti nella direttiva di riferimento e non può quindi usufruire dei benefici in materia fiscale previsti».
Tuttavia, sostiene il senatore del Carroccio, il pronunciamento della Corte di giustizia europea è chiaro: «Quanto disposto dall’articolo 24 della direttiva vale anche per i serbatoi installati in modo permanente, parificati a quelli di serie. Ciò significa che, come sostenuto, i nostri autotrasportatori hanno operato nella più completa legalità, attenendosi rigidamente alle prescrizioni di legge. Dopo questa sentenza – conclude Crosio – sono fiducioso riguardo a una soluzione positiva della vicenda con l’annullamento di tutte le sanzioni. Ritengo che sia dovere di uno Stato agevolare i lavoratori onesti invece di porre ostacoli su ostacoli che mettono a rischio la sopravvivenza delle imprese, soprattutto in un momento di crisi».
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