Mostra del Bitto, Coldiretti: «Presenti per parlare dello sviluppo della filiera lattiero-casearia»

«Un’occasione importante per fare il punto su un settore chiave per l’economia valtellinese» ha detto il presidente di Coldiretti Lombardia Gianfranco Comincioli

Ci sarà anche Coldiretti Sondrio sabato 19 ottobre alla Mostra del Bitto al dibattito su “Il Ruolo delle denominazioni di origine nello sviluppo del sistema lattiero-caseario nazionale: l’esperienza di una valle alpina”, evento che l’amministrazione provinciale organizza in collaborazione con The European House - Ambrosetti (Teha) e il Consorzio di tutela dei Formaggi Valtellina Casera e Bitto. L’appuntamento è alle 10.45 all’auditorium Sant’Antonio di Morbegno.

A rappresentare l’organizzazione agricola sarà l’intervento del presidente di Coldiretti Lombardia Gianfranco Comincioli, nella sezione dedicata a “I.A. Intelligenza “Artigianale” in Valtellina. Lo sviluppo della filiera lattiero-casearia tra tradizione e innovazione”.

Sarà uno dei momenti centrali del fitto programma della festa del Bitto che nel weekend vedrà anche il Mercato di Campagna Amica presso i Giardinetti sul Bitto in via Cortivacci. «Un’occasione importante per fare il punto su un settore chiave per l’economia valtellinese, quello lattiero caseario abbinato all’attività di alpeggio che i nostri giovani allevatori hanno il grande merito di proseguire nel tempo, allacciando il passato al presente e futuro» osserva il presidente di Coldiretti Sondrio Sandro Bambini.

Il Bitto è, appunto, un formaggio che deriva dall’antico sistema di gestione della risorsa alpestre, oltrechè essere alla base delle produzioni casearie più importanti e identitarie in provincia di Sondrio, rappresenta una strategia gestionale estensiva delle risorse ambientali, offrendo numerosi vantaggi dal punto di vista economico, sociale, culturale e paesaggistico. In Lombardia, così come in molti altri paesi dell’arco alpino, le attività pastorali si organizzano tradizionalmente intorno al sistema delle malghe e degli alpeggi: in gergo tecnico sono unità produttive-gestionali, spesso identificate come “malga”, “alpeggio” o “alpe” e raggruppano le superfici pascolive e si attivano durante la stagione estiva.

In Valtellina e Valchiavenna si contano oltre 260 alpeggi, che offrono non solo benefici economici agli agricoltori, ma rappresentano anche importanti presidi ambientali situati in luoghi spesso difficili da raggiungere logisticamente. «Per questo è ancor più importante – rimarca Coldiretti Sondrio – promuovere la multifunzionalità, la vendita diretta in malga, il collegamento con percorsi cicloturistici e il turismo enogastronomico, sfruttando il potenziale dei prodotti lattiero-caseari, burro e formaggi in primis».

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