Montevecchia, i turisti camminano sulla strada del vino: visite in vigna, musica e calici al tramonto

L’iniziativa del Consorzio Terre Lariane che raggruppa 28 aziende vinicole. Mojoli (ex Slow food) promuove le quattro B: bellezza, biodiversità, ben fatto e buon vivere

Montevecchia

La Brianza meratese punta sempre più sul vino per attrarre i turisti. Nell’enoteca di piazzetta Agnesi, a Montevecchia, Claudia Crippa, presidente del consorzio Terre Lariane, e Luca Bennato, enologo della cooperativa cantine viticoltori lariani, lanciano le iniziative per far conoscere al grande pubblico i vini della Brianza e tutto ciò che ruota loro attorno. Il fulcro sarà proprio l’enoteca aperta nel cuore di Montevecchia a dicembre.

I tre filoni

«Al momento - spiega Claudia Crippa - sono tre i filoni su cui vogliamo puntare. Il primo è quello delle visite guidate alle vigne con una degustazione dei nostri vini. Si terranno nei giorni di domenica, al mattino. Dopo il tour delle vigne, il racconto di Montevecchia e del suo centro, si tornerà in enoteca per le degustazioni guidata da sommelier».

Al momento, ne sono state messe in calendario cinque, da metà aprile al 22 giugno. «Un secondo filone, più sportivo, è destinato a un pubblico soprattutto di giovani - prosegue Crippa - Per loro organizzeremo aperitivi musicali, che chiameremo “calici al tramonto”, che si svolgeranno dalle 18 alle 20 e che saranno allietati da musica soft, come jazz o blues. Cominceremo a metà aprile per poi proseguire una volta ogni due o tre settimane».

Infine, prosegue la presidente, «ci saranno i venerdì dei produttori. Durante questi incontri, alcuni dei nostri produttori presenteranno i propri vini come si fa in un salotto. Oltre ai vini dell’Igt Terre Lariane, saranno presentati anche vini di produttori ospiti. Vorremmo fossero serate dove, volendo, sarà possibile avere informazioni di tipo tecnico, ma che vogliono essere strutturate come se ci si trovasse in un salotto»·

Secondo Giacomo Mojoli, tra gli ispiratori del pensiero “slow food”, l’iniziativa ha tutti i crismi per avere successo. «Questo progetto potrebbe essere raccontato con le “quattro B” di bellezza, biodiversità, ben fatto e buon vivere. Sono convinto che l’enoteca potrebbe diventare il centro di una rete capace di valorizzare tutto il territorio». Vincente anche l’idea, come rimarca ancora Mojoli, di dare vita, sette anni fa, a una cooperativa per la produzione del vino.

Le economie di scala

«Non una cooperativa sociale - puntualizza l’enologo Bennato - ma una cooperativa di servizio, che offre consulenza agronomica ed enologica alle aziende (sono 28, ndr) che vi conferiscono le proprie uve, per poi ottenere un vino etichettato». In questo modo, grazie a un’economica di scala, anche i piccoli produttori possono contare su un servizio di alto livello che permette loro di ottenere eccellenti risultati.

Va infine ricordato come solo nell’enoteca di Montevecchia l’intenditore possa avere a disposizione in un solo luogo una scelta di etichette, che abbraccia quasi l’intera gamma della produzione dell’Igt Terre Lariane.

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