Economia / Lecco città
Mercoledì 13 Novembre 2013
Molteno: Sandrigarden, soldi finiti
I lavoratori senza stipendio
La cassa di Sandrigarden, azienda entrata in concordato questa estate, è all’asciutto
e così i lavoratori non riceveranno più quegli ottocento euro mensili che spettano loro di diritto
Si è tenuta l’assemblea degli ex dipendenti Sandrigarden nel corso della quale i sindacalisti Pierangelo Arnoldi della Fim Cisl e Rino Maisto della Fiom Cgil hanno cercato di spiegare ai lavoratori la situazione: «Da un lato ci confrontiamo con l’esigenza molto umana dei lavoratori di avere un sostegno economico, dall’altro ci scontriamo con i tecnicismi e le complicazioni di meccanismi giuridici legati alla procedura concorsuale che impongono la sospensione economica dei pagamenti ai dipendenti. Ai due commissari e agli enti interessati chiediamo una maggiore disponibilità per risolvere questa vicenda, che si complica ogni giorno di più».
Il sindacato ha incontrato i commissari la scorsa settimana e i due hanno detto che avrebbero bloccato l’anticipo di 800 euro mensili della cassa integrazione che spetta di diritto ai dipendenti in base a un accordo firmato nel mse di maggio con l’azienda.
Ma adesso le cose sono precipitate e l’azienda non è più solo in liquidazione, ma è in concordato, ecco perché il pagamento è stato sospeso: «Su suggerimento dei commissari abbiamo presentato un’istanza urgente al giudice di Lecco per ottenere almeno il pagamento della mensilità di novembre, ma ci è stato anche detto che difficilmente otterremo un risultato positivo».
I lavoratori non possono rivolgersi alla banca per chiedere l’anticipo della cig perché quando era stato firmato l’accordo per l’ammortizzatore sociale l’azienda aveva assicurato di poter sostenere economicamente i dipendenti fino a quando l’Inps non fosse intervenuta direttamente. Ora invece è saltato tutto e i sindacati dovranno recarsi nuovamente a Roma per richiedere una nuova procedura di cassa integrazione per concordato aziendale, sospendendo la procedura precedente: «La situazione è davvero ingarbugliata e si perde nei tecnicismi, mentre i lavoratori chiedono solo un sostegno per tirare avanti».
Sembrano scarse le prospettive per rimettere in vita l’azienda: «A fine gennaio ci sarà l’udienza in Tribunale e allora sarà più chiaro il destino dell’impresa. Qualche spiraglio potrebbe esserci per la società controllata Britech che ha in carico 30 dipendenti a loro volta coinvolti nella procedura concorsuale».
© RIPRODUZIONE RISERVATA