Economia / Lecco città
Mercoledì 12 Giugno 2013
Metalmeccanici in crisi
Nessun segnale di ripresa
Peggiora drammaticamente la tenuta del settore metalmeccanico lecchese, il core business del nostro territorio non da segnali di ripresa
Peggiora drammaticamente la tenuta del settore metalmeccanico lecchese, il core business del nostro territorio non da segnali di ripresa.
Anzi. In base a un’indagine della Fiom Cgil di Lecco i dati sui licenziamenti dichiarati dalle imprese dall’inizio dell’anno alla fine di maggio si scopre che sono ben 216 le tute blu che hanno perso il posto di lavoro, contro le 176 unità che hanno subito la stessa sorte nei primi cinque mesi del 2012. Questo significa che la disoccupazione nel settore è aumentata del 22,7% nel corso del 2013.
E’ come se ogni giorno il manifatturiero metalmeccanico perdesse 1,44 posti di lavoro, uno stillicidio che si sta consumando ormai da quattro anni e che sta peggiorando a causa dell’esaurimento degli ammortizzatori sociali. Infatti nei primi quattro anni della crisi (dal 2008 al 2012) i posti di lavoro sono stati salvaguardati dall’uso della cassa integrazione, ma ora che i paracadute sociali sono terminati resta solo la mobilità e i licenziamenti.
Complessivamente in Lombardia hanno perso il posto di lavoro 3.700 operai metalmeccanici, quasi un raddoppio rispetto ai licenziamenti del 2012. E Lecco non è neppure una delle situazioni più preoccupanti. Come invece lo è la provincia di Bergamo con 727 posti di lavoro persi e un incremento del 161,5%. C’è poi Milano che in percentuale arriva al 48,5% ma in numeri assoluti a 1.151 posti persi. Anche a Varese la situazione è grave con 241 licenziati e un aumento del 173,9% (per i dati delle altre province vedere tabella in allegato).
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