Economia / Sondrio e cintura
Mercoledì 06 Luglio 2016
Mercato immobiliare, segnali di ripresa
Ma a Sondrio è debole
Lo segnala l’Agenzia delle Entrate. In Valle l’aumento delle transazioni è solo dello 0,3%. Nel capoluogo però il dato sul mattone è negativo.
Il mercato immobiliare mostra segni di ripresa, ma in Valle la ripartenza sembra più lenta rispetto al resto della Lombardia. E nel capoluogo il secondo semestre del 2015 si è chiuso con un calo nelle transazioni sul mattone, un dato negativo che accomuna Sondrio e le città di Cremona, Lecco e Varese.
A segnalarlo è l’Osservatorio sul mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate, che nell’ultimo report, pubblicato nei giorni scorsi, prende in esame l’andamento delle compravendite di immobili in Lombardia, in totale e su base provinciale: il parametro è il cosiddetto “Ntn”, cioè “numero di transazioni normalizzate”. A livello regionale, «con 47.823 transazioni, in Lombardia crescono gli scambi con un trend positivo del 12,2% rispetto al secondo semestre 2014», si legge nel report dell’Osservatorio, quindi complessivamente «continuano ad arrivare segnali di ripresa» su questo fronte: dopo la forte frenata del 2012, spiega la relazione, dal 2013 in poi «si assiste ad un’inversione di tendenza» che i numeri dello scorso anno confermano. Non solo: «I dati attuali sulla dinamicità del mercato immobiliare – evidenziano gli esperti dell’Agenzia delle Entrate -, pur essendo ancora lontani dai picchi riscontrati negli anni 2004 e 2005, rendono evidente questa inversione di tendenza. Il mercato, infatti, si sta riprendendo dal minimo riscontrato nell’anno 2013 (1,72%) con un valore attuale, riferito ai Capoluoghi, pari a 2,06%».
Fra le province lombarde, comunque, la situazione è differenziata: a parte Cremona che fa segnare ancora una riduzione nelle transazioni immobiliari, l’aumento più contenuto è quello di Sondrio, più 0,3% con 712 transazioni, molto più indietro rispetto a Varese, più 5,2%, e Como, più 6,6%. La crescita più elevata è quella della provincia di Mantova, più 17,2% rispetto al secondo semestre del 2014, seguita da Brescia con un aumento del 13,6% e da Lodi, più 12,7%. I dati relativi ai soli capoluoghi, invece, mostrano un rallentamento del mercato immobiliare a Sondrio, con un calo del 14,3% nel “numero di transazioni normalizzate” rispetto alla seconda metà del 2014, un dato negativo che interessa – con percentuali più contenute – anche altre tre città, Lecco, Cremona e Varese.
Oltre ai passaggi di proprietà, l’Osservatorio sul mercato immobiliare ha preso in esame anche le quotazioni medie delle abitazioni. La provincia di Sondrio sostanzialmente conferma il valore del semestre precedente con 1.445 euro al metro quadrato, un andamento in linea con la media regionale, immutata a 1.740 euro al metro quadro. Nel capoluogo invece la quotazione media, anch’essa stabile, è un po’ più alta, 1.457 euro al metro quadrato: la città con gli immobili più cari si conferma Milano, con una media di 3.777 euro al metro quadro, seguita da Como con 2.260, mentre a«Lodi con 1.402 euro e Mantova con 1.069 sono i capoluoghi lombardi con le abitazioni “meno care”», segnala l’Osservatorio.
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