Economia / Morbegno e bassa valle
Giovedì 15 Marzo 2018
Melloblocco, colpo di scena
Si svolgerà ma in Svizzera
Ceduto per quest’anno il marchio della manifestazione. Doccia fredda per operatori e organizzatori - Lo stupore del sindaco.
Maggio 2018, appuntamento con il Melloblocco. In Svizzera. La Valmasino aveva appena elaborato il lutto per la perdita del raduno internazionale di arrampicata sui massi senza corde. Il mese scorso era stato annunciato lo stop definitivo del Melloblocco - marchio privato che fa capo a Michele Comi e Nicola Noè - manifestazione sportiva di punta, insieme con il trofeo Kima, della vallata. Il comitato organizzatore, coordinato da otto anni dell’associazione operatori di Sara Fiorelli coadiuvato da Stefano Scetti, anima del Melloblocco, con Comi, Noè e il tracciatore Simone Pedeferri, aveva gettato la spugna per difficoltà organizzative. Nel frattempo in Svizzera non si è perso tempo e dal 3 al 6 maggio il Melloblocco sarà inserito nel Mbb Street Boulder di Lugano.
«Già lo scorso anno gli organizzatori del Melloblocco ci avevano parlato della possibilità di un’iniziativa itinerante - spiega Gian Vittorio Summa, presidente dello Street Boulder di Lugano - e quest’anno, visto purtroppo l’annullamento dell’evento in Valmasino e non volendo fare morire un evento che ha raggiunto livelli eccellenti, ben volentieri ci prendiamo carico dell’iniziativa. Per quest’anno ci è stato ceduto il marchio Melloblocco e sperimentiamo la risposta a quattro giorni di arrampicata a Cresciano, coniugando l’aspetto street nel centro di Lugano con l’aspetto più wild con il Melloblocco a Cresciano, area simile alla Valmasino dove introduciamo la proposta nel più stretto rispetto dell’ambiente e coinvolgendo le realtà che operano sul territorio».
La trasferta in blocco della manifestazione dai vicini cugini ticinesi, che hanno battuto sul tempo la culla del raduno internazionale, è arrivata come una doccia fredda sulla valle. «Decisamente non me l’aspettavo. Sono consapevole che l’iniziativa faccia gola a molti per il successo ottenuto negli anni, ma certo non immaginavo si spostasse così in fretta e con queste modalità in un’altra località», si limita a dire Sara Fiorelli.
Per l’amministrazione comunale si è trattato di una sorpresa e ieri sera il sindaco ne ha parlato in giunta comunale. Uno degli storici animatori dell’iniziativa, la guida alpina Jacopo Merizzi, ha un’opinione chiara al riguardo. «Il Melloblocco era nato con l’idea di creare un raduno per camminare in punta di piedi sui massi monumentali in un’area protetta, un raduno unico e riconoscibile di ragazzi provenienti da tutto il mondo che si trovavano per un gioco, per l’amore della natura, all’interno di una riserva protetta. Il lato agonistico era poco rilevante, perché la sua forza risiedeva nell’accesso a tutti a questa tipologia di arrampicata e poco importava della gara - afferma -. Poi c’è stata una regressione: l’aspetto agonistico ha avuto il sopravvento, nell’ultima edizione con la grande tenda a Cataeggio è stato introdotto l’agonismo su palestra artificiale, uno schiaffo allo spirito originario del raduno. Se il Melloblocco è diventato questo, meglio allora che non si svolga nella Valle».
E aggiunge: «Lo spostamento altrove potrebbe stimolare la valle a riprendersi il Melloblocco in forma originaria, ma mi chiedo allo stesso tempo se l’esportazione di un’idea possa funzionare senza questa valle specialissima: se tolgo la Val di Mello al Melloblocco il contenuto del raduno regge ancora?».
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